Scomparsa: recensione in anteprima delle prime puntate della serie tv Rai

Recensione in anteprima delle prime due puntate di Scomparsa, la nuova serie TV con Vanessa Incontrada in onda da lunedì 20 novembre per sei prime serate, con 12 puntate da 50 minuti l'una.

Il thriller è di casa nella televisione italiana, la cronaca non è raccontata solo nei telegiornali, ma riempie i pomeriggi e le serate dei talk show, dei programmi di approfondimento e ispira la maggiore produzione di serie tv. Stavolta è il caso di Scomparsa, presentata da Rai Fiction su Rai 1 con una sola stagione di 12 puntante, in onda da lunedì 20 novembre, per sei prime serate.

Il caso è quello della scomparsa di due adolescenti di sedici anni a San Benedetto del Tronto, sulla Riviera delle Palme, località turistica della costa adriatica delle Marche.
Sono otto mesi che la psichiatra infantile Nora (Vanessa Incontrada) e sua figlia Camilla (Eleonora Gaggero) si sono trasferite da Milano per vivere la tranquillità di un paesino di provincia. In bassa stagione non ci sono turisti e la vita scorre tra lavoro, scuola e pallamano, lo sport praticato da Camilla.
La ragazza si è ambientata bene, ha trovato subito un’amica speciale, Sonia (Pamela Stefana) con cui condivide tutto. Nora è felice per lei, la figlia che ha tanto voluto, che cresce da sola. Da psichiatra, che fa gioco della sua esperienza, ha instaurato con Camilla un rapporto aperto e sincero.

Una madre può davvero essere un’amica per sua figlia? La serie tv Scomparsa vi farà porre questa domanda

Sembrava di sì, invece proprio quando la sedicenne non rientra a casa, Nora si rende conto che ci sono dei lati bui, delle cose non dette, e il suo mondo sembra crollare.
Vediamo una Vanessa Incontrada dal capello corto e scuro, con dei vestiti maschili, in un personaggio che poggia le proprie convinzioni sulla scienza; una donna sicura di sé e determinata. Una donna di successo, a capo dell’istituto psichiatrico, integrata nella comunità e una madre forte e responsabile. Appare un esempio per Camilla, che non ha mai dato problemi, ha deciso insieme a Nora di trasferirsi, che va bene a scuola ed è brava nello sport.

Scomparsa: la trama delle prime due puntate mostra delle vite ordinarie che si spezzano all’improvviso

scomparsa

Camilla e Sonia non si trovano più, dopo la festa del liceo. Ci sono degli indizi che fanno pensare che le ragazze stavano tramando qualcosa. Cosa non lo sappiamo, almeno nelle prime due puntate e possiamo immaginare che non lo sapremo presto. La serie infatti si concentra su ciò che lasciano, sulla reazione degli abitanti, sull’investigazione del commissario Giovanni Nemi (Giuseppe Zeno), anche lui padre con le proprie paure e i propri problemi da affrontare.

Scomparsa affronta l’equilibrio precario tra la paura dei genitori e il desiderio d’indipendenza dei figli, i segreti della fiducia nei rapporti e il peso delle proprie azioni. La sceneggiatura procede per punti, chiara e didascalica, come vuole la televisione nazionale, eppure setaccia la narrazione di tanti indizi che riescono a catturare l’attenzione. Gli attori sono bravi e i loro ruoli familiari. Forse sentiremo la mancanza di una linea comedy, essendoci più spazio per il dramma, il sentimento, il poliziesco.

Nonostante la protagonista sia una psichiatra, la psicologia è strumentalizzata, nominata e utilizzata in modo superficiale. In questa ricerca di chiarezza espressiva rientra anche la regia, che non ha nessuna particolare velleità e che anzi usa degli zoom dalla dubbia efficacia. Le scene che vediamo sono girate in interno e sul lungomare deserto di San Benedetto, c’è quindi un buon respiro. Lo spazio ha una certa importanza nella narrazione e i personaggi sono in un rapporto di dipendenza con esso.

La colonna sonora invece risulta l’elemento più ingombrante, un consueto sottofondo che accomuna molte serie TV della Rai, strumentale e drammatica. Anche questa assolve un compito didascalico per segnalare i momenti di sospetto, di angoscia, di romanticismo. Vuole tradurre delle scelte narrative ed etichettare i ruoli che i personaggi interpretano inducendo lo spettatore a una reazione stabilita.

Scomparsa quindi si presenta molto interessante per le tematiche scelte e il punto di vista con cui si approccia a esse. Sorprende meno invece per la costruzione registica e le scelte estetiche. Una serie TV adatta agli spettatori di Rai 1 che sono solo una piccola fascia della popolazione, la più tradizionalista, che si guarda poco intorno e non cerca dei cambiamenti. Adesso bisogna vedere cosa succede nelle altre dieci puntate e chissà, forse riuscirà a interessare anche il pubblico più impensabile.

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