Blackout – Vite sospese: recensione della prima puntata della fiction con Alessandro Preziosi

In onda in prima serata su Rai 1, Blackout- Vite sospese, coinvolgente mystery-drama con protagonisti Alessandro Preziosi, Rike Schmidt e Aurora Ruffino. La fiction segue le vicende degli ospiti di un resort di lusso, rimasti intrappolati e isolati in seguito ad una valanga nella Valle del Vanoi, in Trentino.

Da lunedì 23 gennaio 2023 va in onda in prima serata su Rai Uno Blackout- Vite sospese, mistery-drama in 8 episodi – suddivisi in 4 puntante -, diretto da Riccardo Donna e scritto da Valerio D’Annunzio. La fiction – una coproduzione Rai Fiction e Èliseo Entertainment, in collaborazione con Viola Film e Trentino Film Commission –  segue le vite degli ospiti di un lussuoso resort nella Valle del Vanoi, rimasti intrappolati e senza corrente in seguito ad una valanga.  
All’interno dello show spiccano nomi molto noti del cinema e della televisione italiana, e non solo: Alessandro Preziosi, l’attrice tedesca Rike Schmidt, Aurora Ruffino, Marco Rossetti e Federico Russo (I Cesaroni).

Blackout- Vite sospese: di cosa parla il mystery-drama con Alessandro Preziosi e Aurora Ruffino

blackout vite sospese recensione - Cinematographe.it

Giovanni (Alessandro Preziosi), rimasto vedovo da poco più di un anno, decide di trascorrere le vacanze natalizie in un resort di lusso nella Valle del Vanoi, in Trentino, insieme ai due figli adolescenti, Elena e Riccardo (Federico Russo). Le loro vite si intrecciano con quelle di Marco – padre di famiglia disposto a tutto pur di ottenere l’affidamento della figlia Anita – e della sua ex moglie, Claudia (Rike Schmidt), primaria di pronto soccorso. La donna è testimone di un brutale omicidio di mafia avvenuto a Napoli, pertanto fa parte, insieme ad Anita, del programma protezione testimoni.          
Il camorrista contro cui Claudia deve testimoniare è, in realtà, una vecchia conoscenza di Giovanni, che – in debito con il criminale – ha il compito di uccidere la donna. La situazione si complica ulteriormente nel momento in cui gli ospiti si trovano tutti bloccati all’interno del resort, in seguito ad una valanga che ha precluso qualsiasi via di fuga e comunicazione con l’esterno.
Il clima di vacanza si trasforma in uno scenario cupo e di terrore, in cui gli animali e la natura si ribellano agli atti irrispettosi dell’uomo.

Blackout- Vite sospese: la serie che porta sullo schermo la nostra società

blackout vite sospese recensione - Cinematographe.it

Guardando i primi due episodi di Blackout- Vite sospese si ha la sensazione di star assistendo ad un progetto molto ambizioso, dal grande budget, che – similmente ad un altro show del piccolo schermo italiano, Sopravvissuti – sembra far uno sforzo in più rispetto ad altri prodotti della Rai, utilizzando l’espediente della catastrofe per raccontare i problemi della società odierna.   
La fiction, in una narrazione che attraversa diversi generi cinematografici – thriller, sentimentale, action, mystery, disaster movie – ci parla, dunque, di attualità. La valanga, e l’isolamento che ne deriva, rispecchia il periodo di isolamento che abbiamo vissuto nei mesi di lockdown. Proprio come noi, tutti i personaggi della fiction sono costretti a relazionarsi solo con chi è nella loro stessa situazione, in un luogo da cui non è possibile uscire. La situazione estrema cambia in modo irreversibile la vita di tutti gli ospiti del resort, ognuno dei quali ha un lato oscuro, che si svela nel momento del pericolo.  
Oltre ad essere lo specchio della pandemia, Blackout- Vite sospese è anche metafora di contrapposizione tra uomo e natura. All’inizio della serie un ospite del resort si vanta con la moglie di aver ucciso un cervo. Più tardi, nel corso dell’episodio, un altro cervo richiama l’attenzione dei vacanzieri mentre è intento a commettere un gesto, apparentemente, contro natura: si suicida sbattendo violentemente la testa contro un albero. L’animale è il tragico simbolo di una natura che va rispettata, e dell’uomo che la calpesta.

Quando il protagonista è l’antieroe

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Blackout- Vite sospese, attraverso una sceneggiatura solida e intrigante, incrocia beffardamente i destini dei suoi protagonisti, ognuno dei quali nasconde un segreto.           
Alessandro Preziosi è il vortice che attrae a sé, direttamente o indirettamente, tutti gli altri personaggi dello show. Giovanni è l’antieroe per eccellenza, è un uomo in difficoltà, con un passato oscuro legato alla malavita, mondo di cui fa parte in modo trasversale, tramite il fratello con cui ha un debito. Preziosi porta sullo schermo tutta la drammaticità, l’emotività, la fragilità di un padre, diviso tra il dovere di proteggere i suoi figli e il disgusto verso se stesso nel commettere terribili azioni criminali.           
Il personaggio che si contrappone a Giovanni è quello di Claudia, interpretata da Rike Schmidt. La donna, pur avendo vissuto un grande trauma, ha trovato il coraggio di testimoniare alla giustizia ciò a cui ha assistito, con la consapevolezza che lei e sua figlia, Anita, avrebbero perso i loro affetti, le loro vite. Claudia ha dunque un grande dolore dentro di sé, che sarà costretta a mettere da parte al momento della catastrofe, essendo l’unico medico sul posto.

L’altra eroina della serie è Lidia, interpretata da Aurora Ruffino, unica rappresentante delle forze dell’ordine nella valle in seguito alla morte del maresciallo, nonché suo compagno di vita e padre del bambino che porta in grembo. Lidia rimane dunque da sola: da un lato deve affrontare un grande shock, dall’altro è il punto di riferimento per tutte le persone intrappolate, e spaventate, nel resort.  
Le protagoniste Claudia e Lidia sono due donne in posizioni di potere forti, il che segna anche un punto di svolta nelle narrazioni tipiche delle fiction Rai. Per concludere, Blackout- Vite sospese ha tutte le carte in regola per creare una piccola rivoluzione all’interno della tv italiana. Inoltre, a valorizzare la sceneggiatura e le buone prove attoriali, troviamo i panorami mozzafiato del Trentino, e una colonna sonora – composta da Mattia Donna & La Femme Piège – decisa e coinvolgente, specialmente nei momenti più intriganti e ad alta tensione.           
Non ci resta, dunque, che attendere i prossimi episodi della serie per scoprire come evolveranno le dinamiche di gruppo.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.4