Nastri d’Argento 2025: Francesca Comencini trionfa, tutti i vincitori
Tutti i vincitori della 79ª edizione dei Nastri d’Argento
Il cinema italiano al femminile domina la 79ª edizione dei Nastri d’Argento, con Francesca Comencini che si aggiudica ben cinque riconoscimenti per Il tempo che ci vuole, autentico protagonista di quest’anno. Un film accolto con entusiasmo già fuori concorso alla Mostra di Venezia e che ora ottiene il plauso dei Giornalisti Cinematografici italiani, conquistando i premi per il miglior film, la miglior sceneggiatura e tre riconoscimenti legati all’interpretazione. Romana Maggiora Vergano è stata premiata come miglior attrice protagonista, ex aequo con Valeria Golino per Fuori, mentre Fabrizio Gifuni è stato scelto come miglior attore. Riconoscimenti anche per le casting director Laura Muccino, premiata anche per Le assaggiatrici di Silvio Soldini, e Sara Casani.

È femminile anche il volto della miglior opera prima: La vita da grandi, che segna l’esordio alla regia di Greta Scarano. Un doppio successo, se si considera anche il premio a Yuri Tuci, protagonista del film, incoronato miglior attore di commedia insieme a Pietro Castellitto. Quest’ultimo è stato premiato per il suo ruolo in Diva Futura, presentato in concorso a Venezia, un’opera che racconta l’irriverente storia dell’agenzia che lanciò Moana Pozzi, Eva Henger e Cicciolina. Un film che ha osato, immaginando il porno come veicolo di rivoluzione culturale prima ancora che erotica.
Valeria Golino, oltre al premio condiviso da protagonista, brilla anche per il ruolo in Fuori, che ha regalato due Nastri alle non protagoniste Matilda De Angelis ed Elodie. Un film forte, diretto da Mario Martone, che riporta sullo schermo con delicatezza e intensità la figura di Goliarda Sapienza. A completare il quadro, il Nastro per il miglior attore non protagonista va a Francesco Di Leva, nel ruolo doloroso e controverso di un padre violento in Familia, diretto da Francesco Costabile.
A Ferzan Ozpetek, il Direttivo Nazionale ha conferito il tradizionale riconoscimento al Film dell’anno con Diamanti, un’opera premiata in ogni sua sfaccettatura: dalle diciotto attrici coinvolte — che hanno ricevuto uno speciale Nastro arricchito simbolicamente da un diamante — ai reparti tecnici, a partire dalla sartoria teatrale in cui si muove la storia. Il premio alla carriera quest’anno ha festeggiato due grandi maestri del nostro cinema: Cristina Comencini, autrice de Il treno dei bambini, tratto dal romanzo di Viola Ardone, e Marco Tullio Giordana, che ha firmato La vita accanto.
Tra i titoli più apprezzati dall’Accademia dopo Il tempo che ci vuole, Parthenope di Paolo Sorrentino ha conquistato tre riconoscimenti: per la fotografia di Daria D’Antonio, per il montaggio firmato da Cristiano Travaglioli — già premiato anche per Familia — e per la colonna sonora di Lele Marchitelli. A questo si aggiunge il premio ‘Biraghi’ alla giovane Celeste Dalla Porta, interprete del film, simbolo della bellezza napoletana che Sorrentino omaggia attraverso il suo sguardo poetico. Francesco Gheghi, protagonista di Familia, è stato a sua volta premiato con il riconoscimento per il “Cameo dell’anno” per la sua apparizione in Fuori.

La miglior regia dell’anno è andata a Gabriele Mainetti per La città proibita, che ha ricevuto anche il premio per il miglior sonoro in presa diretta, firmato da Angelo Bonanni, già premiato anche per Hey Joe di Claudio Giovannesi. Il riconoscimento per la miglior commedia è stato assegnato a Follemente di Paolo Genovese, che si è aggiudicato anche il premio alla regia e il prestigioso Premio Hamilton – Behind the Camera, celebrando così un film che esplora con ironia e profondità i meccanismi emotivi di un primo appuntamento. Pilar Fogliati è stata premiata come miglior attrice di commedia, parte di un cast brillante insieme a Edoardo Leo, in un’opera che alterna leggerezza e introspezione.
Tra i temi forti di quest’edizione, spiccano le narrazioni che affrontano la fragilità dei rapporti familiari, la violenza domestica, la perdita di valori e il senso di smarrimento delle nuove generazioni. Familia, opera seconda di Francesco Costabile, è stato premiato con lo Speciale BNL BNP Paribas 2025 come esempio di cinema di denuncia e speranza, con l’obiettivo di scuotere le coscienze e ricordare quanto sia pericoloso restare indifferenti. Un Nastro speciale è andato a Luca Zingaretti per La casa degli sguardi, un film nato dalla sua doppia sensibilità di regista e attore, incentrato sul riscatto e sul valore salvifico del lavoro. Accanto a lui, Gianmarco Franchini, interprete del protagonista, è stato premiato dalla Fondazione Nobis per la sua toccante resa della fragilità emotiva. Una performance che ha toccato profondamente, restituendo sullo schermo il senso più autentico della poesia e del dolore.
Sul fronte della scrittura, il Nastro SIAE per la sceneggiatura è andato ad Andrea Segre e Marco Pettenello per Berlinguer – La grande ambizione, un’opera capace di tenere insieme storia, memoria personale e racconto collettivo con uno stile narrativo che fonde documentario e fiction. Il riconoscimento è stato accompagnato dalla simbolica “Penna d’Argento” Campo Marzio, destinata a tutti gli autori segnalati per il talento nella scrittura. Il premio per il miglior soggetto originale è stato invece assegnato a Enrico Audenino e Valerio Mastandrea per Nonostante. Infine, una menzione speciale è stata assegnata a Gli immortali di Anne Riitta Ciccone, per la sua sensibilità e profondità psicologica nel raccontare il delicato legame tra una figlia dimenticata e un padre che torna nella sua vita adulta.