Zootropolis: 10 curiosità che non sai sul capolavoro Disney
Incredibili retroscena su uno dei migliori film Disney.
Una città di animali, un buddy movie, un noir travestito da film d’animazione: Zootropolis è una delle opere più raffinate mai realizzate dai Disney Animation Studios. E dietro la sua leggerezza si nasconde un lavoro titanico. Ecco quindi 10 curiosit che raccontano quanto sia stato complesso costruire un mondo così vivo e credibile.
1. Come è nato il mondo di Zootropolis

Gli artisti Disney avevano inizialmente creato oltre 400 specie animali, ciascuna con quartieri, habitat e culture proprie. Un progetto così vasto da risultare ingestibile perfino per uno studio come la Disney. In fase di montaggio venne deciso di ridurre drasticamente le zone della città, lasciando solo le più funzionali alla storia. Il risultato è comunque impressionante: 64 specie differenti che vivono in distretti unici come Sahara Square, Tundratown o Little Rodentia. Molte delle aree eliminate non sono andate perse: alcune idee sono state riciclate per altri progetti e altre sono state conservate per eventuali sequel.
2. Diciotto mesi a studiare gli animali dal vivo
Prima di accendere anche solo un computer, gli animatori hanno passato 18 mesi di ricerca sul campo. Hanno visitato l’Animal Kingdom di Orlando, il Wild Animal Park di San Diego e persino il Kenya, dove hanno osservato movimenti, gerarchie sociali e micro-espressioni degli animali in natura. Il viaggio in Africa è stato determinante: gli artisti hanno scoperto dettagli minuscoli, come il modo in cui una zebra sbatte le orecchie quando è nervosa. Tutte queste osservazioni sono confluite in personaggi più realistici, pur restando stilizzati.
3. Il pelo di ogni animale è unico e… sporco

Per rendere il mondo credibile, gli animatori hanno creato tipi di pelo diversi per ogni singola specie, basandosi sempre su modelli reali. Non solo: hanno aggiunto minuscoli dettagli come polvere, foglioline e pagliuzze incastrate nel mantello, per evitare che risultasse troppo “pulito” o artificiale. Questo livello di cura è talmente elevato che, in alcuni primi piani, si possono persino intravedere sfumature di colore dovute alla luce o al clima del distretto in cui vive l’animale.
4. Lionheart come Mufasa: l’omaggio al re della savana
Il sindaco Lionheart porta con sé un chiaro omaggio a Mufasa de Il Re Leone: la postura fiera, la criniera maestosa, persino alcune intonazioni vocali richiamano l’iconico sovrano Disney. Gli animatori volevano che apparisse autorevole ma anche un po’ teatrale, come un leader troppo innamorato della propria immagine.
5. Bogo e i poliziotti bodybuilder di New York

Per creare il capo della polizia, Bogo, il team Disney ha osservato bodybuilder reali del NYPD, prendendo nota dei muscoli imponenti e di quelle piccole imperfezioni che li rendono umani. Da qui nasce il dettaglio del primo bottone della camicia sempre slacciato, non per stile ma perché… impossibile da chiudere. Bogo è diventato così una presenza fisica imponente, perfetta per intimidire Judy nelle sue prime giornate in centrale.
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6. L’incredibile successo al box office di Zootropolis
Con un incasso superiore al miliardo di dollari, Zootropolis è entrato nella top 10 dei film d’animazione di maggior successo di sempre. Ha conquistato pubblico e critica grazie alla sua combinazione di intrattenimento, profondità tematica e satira sociale. A coronare il tutto, sono arrivati anche l’Oscar e il Golden Globe come miglior film d’animazione, consacrandolo come uno dei più grandi successi moderni di Disney.
7. Nick Wilde e l’eredità di Robin Hood

Nick Wilde, la volpe più furba della città, è chiaramente ispirata al Robin Hood Disney del 1973. Non solo fisicamente, ma anche nel carattere: astuto, svelto di mente, sempre pronto a cavarsela con una battuta. Nelle prime versioni della sceneggiatura, però, Nick era molto più cinico e manipolatore. Solo dopo vari test screening il suo lato più tenero è stato accentuato, rendendolo uno dei personaggi più amati del film.
8. Shakira e la trasformazione di Gazelle in Zootropolis
Shakira ha accettato di dare la voce a Gazelle a una condizione: il personaggio doveva essere più formoso. La cantante considerava la gazzella troppo esile per rappresentare al meglio la sua energia e il suo stile. Gli animatori hanno accolto la richiesta, modificando i fianchi e donando a Gazelle un look più pop e più «Shakira», rendendola una vera icona della Zootropolis musicale.
9. Topolino nascosto e gli altri Easter egg Disney

Tra le tante citazioni nascoste, una delle più divertenti è il pupazzetto di Topolino appeso al passeggino di un passante. Un cameo minuscolo, ma amatissimo dagli spettatori più attenti. Nel film compaiono anche bancarelle che vendono DVD contraffatti di successi Disney, come “Zootopia 2: Even Zooier”, un’autoironia che lo studio non aveva mai mostrato con tale evidenza.
10. Il presentatore del telegiornale cambia da paese a paese in Zootropolis
Una delle idee più originali riguarda il presentatore del TG: in molti paesi è un animale diverso. Un’alce per Stati Uniti, Canada, Francia e Russia; un giaguaro in Brasile; un orsetto lavatore in Giappone; un koala in Australia; un panda in Cina. La Disney ha voluto adattare il personaggio alla fauna locale e al senso dell’umorismo del pubblico, rendendo l’esperienza culturalmente più inclusiva e divertente.