10 incredibili dettagli sul dietro le quinte di Oppenheimer

Christopher Nolan e la sua squadra di lavoro si sono superati nel film sull'inventore della bomba atomica.

Oppenheimer, il film sul padre della bomba atomica in arrivo oggi nelle sale italiane dal 23 agosto 2023, è riuscito a rivelarsi un successo. Con più di 240 milioni di dollari incassati in tutto il mondo, la pellicola porta la firma di uno dei maestri del cinema contemporaneo, qual è Christopher Nolan.

L’eccellente lavoro di squadra compiuto sul grande schermo conferma il tocco sublime del regista, parte di un ingranaggio più grande. Oltre al cast di fama mondiale, parte degli ottimi giudizi riscossi è da attribuire alla fidata squadra di collaboratori. Siccome sono i dettagli a distinguere un buon titolo da uno eccellente, nulla sfugge alla squadra di produzione. In particolare, dieci dettagli del dietro le quinte costituiscono la prova lampante dell’attenzione riposta in ogni singolo aspetto.

Il dietro alle quinte di Oppenheimer: dettagli incredibili

Oppenheimer dettagli incredibili - Cinematographe.it

1) Il momento cruciale di Oppenheimer è la denotazione riuscita della bomba atomica. In contraddizione alle regole non scritte del gioco, Nolan ha deciso di evitare il CGI. La computer grafica sarebbe stata la soluzione più comoda, ma non avrebbe saputo creare una scena tanto bella quanto terrificante. Così si è servito di una vera bomba, una miscela di benzina, propano, polvere di alluminio e magnesio. Per conferire una sensazione di potenza, Nolan ha adottato una tecnica di ripresa specifica.

2) Nessuna ripresa è stata al 100 per cento realizzata in CGI. Nemmeno la raffigurazione delle particelle atomiche, che sarebbe stato ben più semplice girare.

3) Cillian Murphy presta il volto a Oppenheimer in maniera brillante. Che si differenzia dal resto dei fisici pure per il look, richiamante David Bowie, in versione anni Settanta. L’aspetto magro ed emaciato rimanda alla star della musica.

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4) Cillian Murphy era andato vicino a interpretare il creatore della bomba atomica già nella serie tv Manhattan.

5) La curiosità sul personaggio di Robert J. Oppenheimer è stata accesa in Christopher Nolan da un regalo fattogli da Robert Pattinson, verso la fine della produzione di Tenet. Il pensiero, un libro contenente i discorsi dello scienziato stesso, lo ha affascinato a tal punto da spingerlo verso la realizzazione del blockbuster. A Nolan sarebbe piaciuto scritturare Pattinson, proseguendo la collaborazione in Tenet; tuttavia, gli è toccato accantonare ogni buon proposito, a causa della fitta agenda di impegni dell’attore.

6) Il budget di 100 milioni di dollari sarebbe di norma generoso in un’opera drammatica. Tuttavia, ciò non sarebbe stato sufficiente per corrispondere il normale cachet a star di prima fascia, quali Robert Downey Jr., Emily Blunt e Matt Damon. Che hanno accettato di decurtarsi drasticamente il compenso, in cambio di una quota dei profitti del film.

7) In una delle fasi clou dell’intero lungometraggio, il Segretario alla guerra degli Stati Uniti, Henry Stimson (James Remar), esclude Kyoto dalla lista degli obiettivi. Questo perché lui e la moglie hanno trascorso lì la loro luna di miele, il che confuta la teoria secondo cui il Governo sarebbe stato di freddezza glaciale nell’operazione. Il dettaglio è stato aggiunto in un secondo momento, su suggerimento di Remar, in seguito ad alcune ricerche svolte per suo conto sul personaggio.

8) Christopher Nolan ha portato avanti ancora una volta la celebre tecnica IMAX, tratto comune delle sue ultime fatiche. Al momento delle riprese non esisteva la pellicola in bianco e nero con tale tecnica, ragion per cui Nolan si è messo direttamente a contatto con Kodak.

9) La bobina di Oppenheimer, più lunga di 18 km e pesante di 270 km, ha reso necessario adattare il piatto del proiettore standard. Qualcosa di già visto con Interstellar, ma qui condotto al limite.

10) Christopher Nolan ha sfidato le convenzioni persino con la sceneggiatura. Le scene girate dal punto di vista di Oppenheimer sono state, infatti, raccontate in prima persona, così da distinguerle dal resto.

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