Midnight in Paris: 10 curiosità affascinanti sul film di Woody Allen
10 aneddoti su un grande film del maestro.
Uscito nel 2011 e presentato in anteprima mondiale l’11 maggio alla 64ª edizione del Festival di Cannes, Midnight in Paris rappresenta una delle opere più amate e di successo di Woody Allen. Il film racconta il viaggio onirico e nostalgico di Gil Pender (Owen Wilson), sceneggiatore hollywoodiano in crisi creativa che, in vacanza nella capitale francese, scopre di poter viaggiare magicamente indietro nel tempo fino alla Parigi degli anni ’20. Tra incontri con artisti leggendari come Hemingway, Fitzgerald e Dalí, e riflessioni sull’arte e sull’idealizzazione del passato, Allen costruisce un film intriso di fascino, ironia e malinconia. Ecco dieci curiosità imperdibili su questa pellicola incantata.
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1. Il trionfo agli Oscar e la solita assenza di Woody Allen

Midnight in Paris ricevette quattro nomination agli Oscar: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior scenografia. Vinse proprio per la sceneggiatura, scritta da Woody Allen, che tuttavia – come da tradizione – non partecipò alla cerimonia di premiazione. Il regista newyorkese non ha mai amato le serate hollywoodiane, e anche questa volta lasciò che la statuetta fosse ritirata in sua assenza. Era dal 1994, con Pallottole su Broadway, che non otteneva un simile riconoscimento. Allen si è presentato alla cerimonia solo una volta, nel 2002, per rendere omaggio a New York dopo gli attentati dell’11 settembre.
2. Il successo economico più grande della carriera di Allen
Con oltre 151 milioni di dollari d’incasso mondiale, Midnight in Paris è il film di Woody Allen che ha guadagnato di più in assoluto. Solo negli Stati Uniti ha superato i 56 milioni di dollari, un risultato straordinario per una pellicola d’autore. In Italia registrò un incasso di oltre due milioni di euro nei primi tre giorni di programmazione, il miglior debutto per un titolo del regista. La combinazione di ambientazioni da sogno, cast internazionale e un’idea narrativa semplice ma geniale conquistò il pubblico di tutto il mondo, persino chi non aveva mai seguito prima la filmografia di Allen.
3. Il cast di Midnight in Paris: una lettera di tre righe per Tom Hiddleston

Tom Hiddleston, interprete di Francis Scott Fitzgerald, ricevette da Woody Allen un invito del tutto fuori dal comune. L’attore raccontò di aver ricevuto una lettera di tre righe accompagnata da quindici pagine di sceneggiatura. “Caro Tom – scriveva Allen – sto per girare un film a Parigi quest’estate. Mi piacerebbe che tu interpretassi Scott Fitzgerald.” Hiddleston, emozionato, incorniciò la lettera e la conserva tuttora nel suo studio. All’inizio, però, non aveva capito che il film prevedesse un viaggio nel tempo e non riusciva a spiegarsi perché Owen Wilson fosse vestito con abiti contemporanei durante le prove.
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4. La misteriosa esclusione di Audrey Fleurot
Nel cast iniziale di Midnight in Paris era prevista anche l’attrice francese Audrey Fleurot, nota al pubblico per Quasi amici. Tuttavia, il suo ruolo venne drasticamente ridotto dopo un imbarazzante primo incontro con Woody Allen. Durante il primo giorno di riprese, la Fleurot tentò di salutarlo stringendogli la mano, gesto che il regista – notoriamente riservato e diffidente – non gradì affatto. Allen decise così di tagliare quasi tutte le sue scene, lasciando la Fleurot praticamente invisibile nella versione finale. Un episodio che la stessa attrice ha poi raccontato con ironia, definendolo “il saluto più costoso della mia carriera”.
5. Carla Bruni sul set di Midnight in Paris

Nel film compare anche Carla Bruni, all’epoca Première Dame di Francia, moglie del presidente Nicolas Sarkozy. Interpreta una guida del museo Rodin, in una scena girata proprio nel celebre giardino del museo parigino. La presenza di Bruni suscitò grande curiosità mediatica e una certa tensione sul set: Allen dichiarò di non averla scelta per motivi politici, ma semplicemente perché la riteneva perfetta per quel piccolo ruolo. L’ex modella e cantante, pur visibilmente nervosa, riuscì a girare le sue scene in pochi take, con grande professionalità e naturalezza.
6. L’amore sul set tra Rachel McAdams e Michael Sheen
Durante le riprese di Midnight in Paris nacque una relazione sentimentale tra Rachel McAdams, interprete di Inez, e Michael Sheen, che nel film interpreta Paul. I due si conobbero sul set e iniziarono a frequentarsi lontano dai riflettori. La loro storia durò circa due anni, fino al 2013. La coppia attirò molta attenzione da parte dei media, ma entrambi cercarono di mantenere la loro vita privata separata dal successo del film, che nel frattempo diventava un fenomeno internazionale.
7. Il ritratto di Gertrude Stein firmato Picasso

In una scena ambientata nello studio di Gertrude Stein, interpretata da Kathy Bates, è possibile notare sul muro un vero e proprio pezzo di storia dell’arte: il ritratto della scrittrice realizzato da Pablo Picasso nel 1906. Si tratta di una riproduzione fedele del celebre dipinto oggi conservato al Metropolitan Museum of Art di New York. Allen volle inserirlo per dare maggiore autenticità visiva alla scena e per rendere omaggio al legame profondo tra la Stein e il cubismo nascente dell’epoca.
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8. Il nightclub Chez Bricktop
In una delle sequenze più suggestive, Gil e i coniugi Fitzgerald si recano al Chez Bricktop, storico locale parigino fondato dalla cantante afroamericana Ada “Bricktop” Smith nel 1924. Il locale era davvero un punto di ritrovo per artisti, scrittori e musicisti dell’epoca, da Cole Porter a Josephine Baker. Curiosamente, la vera Bricktop era già apparsa in un cameo in Zelig (1983) di Woody Allen, chiudendo un ideale cerchio tra la Parigi di allora e la New York del regista.
9. Adrien Brody e la follia di Salvador Dalí

Adrien Brody interpreta Salvador Dalí in una delle sequenze più surreali e divertenti del film. Woody Allen non cercava somiglianze fisiche perfette, ma personalità in grado di incarnare lo spirito dei personaggi. Brody, con il suo carisma eccentrico e la capacità di improvvisare, fu la scelta perfetta. L’attore studiò gli scritti e le interviste di Dalí per catturarne le inflessioni vocali e i tic gestuali, trasformando una scena di pochi minuti in uno dei momenti più iconici di tutto il film.
10. Un sogno nato nel cassetto
Woody Allen aveva concepito Midnight in Paris già nel 2006, ma abbandonò il progetto per motivi di budget. All’epoca, il ruolo di protagonista era destinato a David Krumholtz. Solo cinque anni dopo, grazie al supporto dei produttori europei, Allen poté realizzare il film che aveva immaginato da tempo: una lettera d’amore a Parigi e all’arte del sognare. Il copione non subì quasi modifiche in cinque anni, segno di quanto fosse già maturo nella mente del regista.