La Mummia (1999): 10 curiosità sul cult di Stephen Sommers
Incredibili retroscena di un grande cult.
Un mix esplosivo di avventura, mistero e fascino egizio, La Mummia del 1999 è diventato uno dei film più iconici degli anni ’90. Diretto da Stephen Sommers e interpretato da Brendan Fraser e Rachel Weisz, il film ha riportato in vita il mito delle antiche maledizioni con ironia, azione e spettacolarità. Ecco dieci curiosità incredibili che dovreste sapere su La Mummia (1999). E se volete sapere dove vederlo, la riposta è semplice: è disponibile su tutte le piattaforme streaming!
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1. La Mummia: un classico dell’avventura ispirato all’horror anni ’30

La Mummia, diretto da Stephen Sommers, nasce come rivisitazione moderna dell’omonimo film horror del 1932 diretto da Karl Freund, con Boris Karloff nei panni della mummia Imhotep. L’intento iniziale era quello di realizzare un film dell’orrore gotico, ma Sommers convinse la Universal a trasformarlo in un mix di avventura, azione e mistero, in stile Indiana Jones. Il risultato fu un’opera capace di omaggiare il classico originale, ma anche di conquistarne una nuova generazione di spettatori grazie ai suoi effetti speciali e all’ironia dei protagonisti. Proprio questo equilibrio tra antico e moderno rese il film un cult intramontabile, capace di rilanciare il mito delle mummie nel cinema mainstream.
2. Brendan Fraser rischiò la vita sul set
Durante la scena in cui Rick O’Connell viene impiccato, Brendan Fraser ha davvero rischiato di morire. L’attore ha perso conoscenza a causa della corda che si era stretta troppo intorno al suo collo, e per alcuni secondi ha smesso di respirare. Rachel Weisz, presente sul set, raccontò che Fraser cadde a terra privo di sensi e dovette essere rianimato immediatamente. L’incidente fu talmente serio che il regista decise di ridurre la durata della scena nella versione finale. Nonostante lo spavento, Fraser completò le riprese, dimostrando una dedizione al ruolo che gli valse la fama di uno degli attori d’azione più amati degli anni ’90.
3. La Mummia: Leonardo DiCaprio quasi protagonista

Prima che Brendan Fraser venisse scelto come protagonista, il ruolo di Rick O’Connell era stato proposto a diversi attori, tra cui Ben Affleck, Matthew McConaughey e Leonardo DiCaprio. Quest’ultimo, reduce dal successo mondiale di Titanic, era molto interessato al progetto, ma dovette rinunciare perché già impegnato con The Beach. Ironia della sorte, The Beach venne girato in ritardo, il che avrebbe tecnicamente permesso a DiCaprio di partecipare a La Mummia. Stephen Sommers in seguito dichiarò di non aver mai rimpianto la scelta: “Brendan era perfetto. Aveva quel mix di ironia e coraggio che serviva per il personaggio.”
4. Arnold Vosloo e la tortura della mummificazione
L’attore sudafricano Arnold Vosloo, interprete di Imhotep, affrontò una delle esperienze più difficili del film. Per la scena del flashback in cui il sacerdote viene mummificato vivo, Vosloo dovette restare per quattro ore completamente avvolto in bende di lino, senza quasi potersi muovere. L’attore raccontò di aver provato una sensazione claustrofobica estrema, tanto da rischiare un attacco di panico. La produzione ridusse al minimo le riprese in quelle condizioni per evitare che Vosloo svenisse. Il risultato, però, fu così realistico che ancora oggi è considerato una delle scene più iconiche del film.
5. La Mummia: la scena della biblioteca — un colpo solo

Una delle sequenze più memorabili è quella in cui Evelyn (Rachel Weisz) distrugge accidentalmente l’intera biblioteca. Quella scena fu girata in una sola ripresa: ogni scaffale era collegato a un sistema di corde e ingranaggi, e una volta caduto il primo, tutti gli altri lo avrebbero seguito a effetto domino. Un errore avrebbe significato un’intera giornata di riprese persa per ricostruire tutto. Rachel Weisz ricordò di aver sentito “un silenzio di terrore” subito dopo aver completato la scena — poi il regista esultò: era perfetta al primo colpo.
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6. Body painting estremo per Patricia Velásquez
L’attrice venezuelana Patricia Velásquez, interprete della sacerdotessa Anck-su-Namun, dovette sottoporsi ogni giorno a un lungo processo di body painting. Con l’eccezione di un perizoma e alcuni gioielli, il suo costume era interamente dipinto sul corpo, e l’applicazione del trucco richiedeva circa quattro ore quotidiane. Velásquez raccontò che, nonostante la fatica, si sentiva “una statua vivente”, e che la trasformazione fisica la aiutava a entrare completamente nel personaggio.
7. La Mummia: un set pericoloso tra serpenti e scorpioni

Le riprese si svolsero principalmente in Marocco, ai margini del Sahara, dove il cast dovette affrontare condizioni estreme. Le temperature superavano spesso i 50 gradi e le tempeste di sabbia erano frequenti. Il pericolo maggiore, però, veniva dagli animali: serpenti, scorpioni e ragni infestavano il set. Più volte l’equipaggio dovette chiamare elicotteri per trasportare membri della troupe in ospedale dopo morsi velenosi. Per precauzione, la produzione obbligò tutti a bere ogni due ore una speciale bevanda salina contro la disidratazione. In più, l’esercito marocchino fornì protezione e assistenza logistica durante le riprese.
8. Effetti speciali e CGI d’avanguardia
Per essere un film del 1999, La Mummia vantava effetti visivi rivoluzionari. La Industrial Light & Magic (la stessa di Star Wars) creò digitalmente la mummia di Imhotep in varie fasi di decomposizione, combinando CGI e motion capture sul volto di Arnold Vosloo. Gli scarabei carnivori, invece, furono realizzati con un mix di modelli digitali e riprese reali. Ogni scena richiedeva settimane di post-produzione. L’effetto della “tempesta di sabbia con volto umano” divenne uno dei simboli del film e fu successivamente imitato in decine di pellicole e spot pubblicitari.
9. La Mummia: il successo inatteso e la nascita di un franchise

Con un budget di circa 80 milioni di dollari, La Mummia incassò oltre 416 milioni in tutto il mondo, diventando uno dei successi più sorprendenti dell’anno. La Universal, entusiasta, chiamò il regista Stephen Sommers il giorno dopo l’uscita del film per dirgli: “Ne vogliamo subito un altro”. Da quel momento nacque un vero e proprio universo narrativo: due sequel, una trilogia spin-off dedicata al Re Scorpione e persino una serie animata. Il film trasformò Fraser e Weisz in star internazionali.
10. Il reboot del 2017 e l’eredità del mito
Nel 2017 la Universal tentò di rilanciare il franchise con un reboot interpretato da Tom Cruise, ma il film fu accolto tiepidamente da pubblico e critica. Molti spettatori sottolinearono come mancasse il fascino e l’alchimia del cast originale. Nonostante i progressi tecnologici, la versione del 1999 resta ancora oggi la più amata. A distanza di oltre vent’anni, La Mummia è considerato un caposaldo del cinema d’intrattenimento degli anni ’90.