Inception: 6 curiosità che non sai sul film di Christopher Nolan

Una selezione di curiosi retroscena su Inception

Inception è tra i titoli più amati della filmografia di Christopher Nolan. Enigmatico e strutturato su livelli narrativi, questo thriller fantascientifico psicologico, riserva più di qualche curiosa sorpresa nei suoi retroscena. Quindi, andiamo a scoprire 6 curiosità su Inception che magari a molti erano sfuggite o che non sapevate affatto.

Inception, la derivazione da Paprika, il film d’animazione di Satoshi Kon e altre 6 curiosità

Uscito nel 2010, ricevendo grande accoglienza di critica e pubblico, Inception di Christopher Nolan è ad oggi ritenuto tra i film Cult della sua decade e, senza dubbio uno dei film più apprezzati della filmografia del regista britannico.
Una prima cosa da considerare, prima di addentrarsi nelle 6 curiosità, è data dal fatto che il film di Christopher Nolan abbia più di un’analogia con il film d’animazione Paprika – sognando un sogno (2006) di Satoshi Kon, col quale condivide l’indagine attraverso il sonno, passando per le sequenze nei corridoi senza gravità fisica, o la scena in cui Elliot Page (al secolo Ellen) rompe uno specchio, ripresa pari pari dall’Anime in questione; sebbene questa ispirazione non sia mai stata affermata o dichiarata in alcuna intervista specifica dal regista, appare evidente come il materiale di base sia il medesimo. Al netto di ciò, andiamo a scoprire altre 6 curiosità su Inception che forse non sapevate.

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1. La trottola e il finale

Inception si chiude su un finale volutamente aperto e ambiguo che ha fatto a lungo discutere sul suo significato. L’epilogo del film posa lo sguardo dell’ultima inquadratura sulla trottola che il personaggio di Cobb (interpretato da DiCaprio) utilizza a mo’ di totem per comprendere se si trova nella realtà o in qualche sogno. Alla fine del film la trottola continua a girare e Nolan non mostra apertamente se si ferma (e quindi Cobb è nella realtà) o se continua a girare (significando che Cobb è rimasto intrappolato in una dimensione onirica). In un’intervista del 2015, il regista ha spiegato di aver voluto lasciare volutamente aperta quella scena, di modo che fosse il pubblico a scegliere la propria realtà. Non esiste, dunque, una risposta univoca alla curiosità sulla trottola, ma solo la chiave di lettura data dal pubblico.

2. Il titolo di partenza

In partenza, non molti sanno che il titolo di produzione di Inception sarebbe dovuto essere Oliver’s Arrow; Oliver è il nome di uno dei figli del regista, ma il rimando era al personaggio di GreenArrow, Oliver Queen (protagonista della serie Arrow) della DC Comics.

3. Le iniziali dei personaggi e la parola Dreams

Prendendo in considerazione le prime lettere dei nomi dei protagonisti, Dom, Robert, Eames, Arthur, Mal e Saito, otterremo la parola Dreams. Se si aggiungono i nomi di altri caratteri secondari, ovvero Peter, Ariadne e Yusuf, si ottiene la frase DREAMS PAY. Ovvero “I sogni pagano” o anche “Pagati tramite i sogni”. Si potrebbe parlare di una frase che riassume quanto accade durante il film.

4. La fede sul dito di Cobb

Una curiosa singolarità legata al personaggio principale, interpretato da Leonardo DiCaprio risiede in un dettaglio. Se, infatti, si presta attenzione ad osservare le mani di Cobb, si può individuare la sue fede di nozze all’anulare solamente nelle scene in cui il personaggio sta sognando.

5. La numerologia in Inception

All’interno del film ricorre spesso il numero 528491, una cifra composta dai numeri 528 (la frequenza armonica della nota “mi”, considerata simbolo di “miracolo”) e 491 (il peccato imperdonabile, come quello di Cobb: la Bibbia dice infatti che “il Signore perdona 7 volte 70 volte”, ovvero 490). 528-491 è il numero che Fisher da a Cobb e Athur; le stanze principali in cui si svolge l’azione nell’hotel sono la 528 e la 491; inoltre, la combinazione della cassaforte è 52-84-91.

6. Joseph Gordon Levitt e la scena girevole

In Inception c’è una scena diventata epica che si svolge in un corridoio girevole, che rimanda allo spettatore una sensazione di confusione e smarrimento. Joseph Gordon-Levitt ha svolto in prima persona tutte le acrobazie richieste da quella scena, accettando di fare da stunt-man per se stesso per tutte le sequenze, tranne una, considerata troppo pericolosa.

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