American Sniper: 10 curiosità sul film di Clint Eastwood con Bradley Cooper
Interpretato da un intenso Bradley Cooper, il film ha ricevuto sei nomination agli Oscar nel 2015.
American Sniper è uno dei film più discussi e controversi della filmografia di Clint Eastwood. Tratto dall’autobiografia di Chris Kyle, il cecchino più letale della storia militare americana, il film ha diviso pubblico e critica. Interpretato da un intenso Bradley Cooper, il film ha ricevuto sei nomination agli Oscar nel 2015, vincendo per il miglior montaggio sonoro. Ma ecco dieci curiosità da conoscere su American Sniper.

1. Una storia vera dietro il film
Il cuore narrativo del film American Sniper nasce dalla vera storia di Chris Kyle, membro della Navy SEAL, che ha prestato servizio durante la guerra in Iraq. Con oltre 160 uccisioni confermate, Kyle divenne una leggenda nel mondo militare statunitense. La sua autobiografia, pubblicata nel 2012, riscosse grande successo e divenne il materiale di partenza per la sceneggiatura del film. Purtroppo, Kyle fu ucciso nel 2013 da un ex marine affetto da disturbi post-traumatici, poco dopo l’uscita del libro.
2. Bradley Cooper, un attore trasformato
Per interpretare Kyle in maniera credibile, Bradley Cooper si sottopose a una trasformazione fisica faticosa: ingrassò circa 18 chili in poche settimane, assumendo 8000 calorie al giorno e seguendo un allenamento intensivo con un personal trainer. Oltre all’aspetto fisico, per American Sniper Cooper lavorò sull’accento texano grazie a un vocal coach e imparò a maneggiare armi con l’aiuto di Kevin Lacz, ex Navy SEAL che aveva servito con Kyle.
3. Kevin Lacz, da consulente a interprete in American Sniper
Lacz fu inizialmente coinvolto nella produzione di American Sniper come consulente tecnico, ma dopo aver aiutato Cooper nell’addestramento, fu convinto dallo stesso attore a fare un provino. Clint Eastwood, colpito dalla sua presenza naturale e dall’autenticità della sua interpretazione, lo scelse per interpretare sé stesso nel ruolo di “Dauber”.

4. Il ruolo di Taya Kyle
Il personaggio della moglie di Chris in American Sniper, Taya Kyle, fu affidato a Sienna Miller dopo audizioni che coinvolsero attrici come Jaimie Alexander, Kate Mara ed Evangeline Lilly. Per prepararsi al meglio, la Miller entrò in contatto diretto con la vera Taya, che condivise con lei e Cooper anche le email scambiate col marito durante le missioni in Iraq, fornendo prezioso materiale.
5. Un dettaglio personale: le scarpe di Kyle
La produzione regalò a Bradley Cooper un paio di scarpe appartenute a Chris Kyle, che l’attore indossò durante le riprese di American Sniper. Un gesto semplice per aiutare Cooper a calarsi nel personaggio in modo ancora più profondo, “camminando nei suoi panni” sia metaforicamente che letteralmente.
6. Un cameo inaspettato in American Sniper
Clint Eastwood è noto per la sua riservatezza, ma in American Sniper fa una breve e quasi invisibile apparizione: si dice che compaia all’ingresso della chiesa nella scena iniziale, quando Chris Kyle ruba una Bibbia. Un piccolo easter egg per gli appassionati più attenti.
7. Il “caso” del bambolotto
Una delle scene più chiacchierate del film American Sniper è quella in cui Chris tiene in braccio sua figlia. Per motivi logistici, i due bambini che avrebbero dovuto interpretare la parte non erano disponibili: uno si ammalò e l’altro non si presentò sul set. Fu quindi usata una bambola, scelta che generò ilarità e critiche, anche da parte della stessa troupe, diventando virale sui social.

8. Una terza nomination consecutiva per Cooper
American Sniper valse a Bradley Cooper la sua terza candidatura consecutiva agli Oscar, dopo Il lato positivo (2012) e American Hustle (2013). La sua performance fu elogiata per l’intensità e la capacità di rendere umano un personaggio fortemente mitizzato.
9. Le location di American Sniper: tra California e Marocco
Gran parte del film American Sniper è stato girato in California, soprattutto per le scene ambientate negli Stati Uniti. Le riprese che rappresentano l’Iraq, invece, sono state realizzate in Marocco, in particolare in ambienti desertici che potessero restituire l’atmosfera delle missioni sul campo. Le città californiane come El Centro e Los Angeles sono state usate per simulare ambienti militari americani e scene familiari. Il Marocco ha permesso invece di ricreare i contesti bellici in modo realistico ma sicuro per la produzione.
10. Il lavoro di Sienna Miller
Per costruire il rapporto credibile tra Chris e Taya in American Sniper, Sienna Miller si immerse nelle lettere private della coppia e trascorse molto tempo a studiare il dolore, la forza e la resilienza di una moglie rimasta a casa.
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