Taormina Film Fest 2020: a Vittorio Storaro il Cariddi d’oro alla carriera

Durante la cerimonia di chiusura del Taormina Film Fest 2020 verrà consegnato il premio Cariddi d'oro alla carriera a Vittorio Storaro.

La 66ª edizione del Taormina Film Fest festeggia i 50 anni di carriera dell’autore della fotografia Vittorio Storaro al quale verrà assegnato il Cariddi d’oro

Il Taormina Film Fest 2020, diretto da Leo Gullotta con la selezione di Francesco Calogero, festeggia quest’anno, per la 66ª edizione, gli 80 anni di Vittorio Storaro e i 50 di attività di uno dei direttori della fotografia più premiati e apprezzati nel panorama italiano e internazionale. Al grande autore verrà assegnato il Cariddi d’oro alla carriera l’ultima sera della manifestazione. Tra i suoi lavori e riconoscimenti si ricordando l’Oscar per la miglior fotografia per Apocalypse Now nel 1980, per Reds nel 1982 e per L’ultimo imperatore nel 1988. Storaro ha inoltre collaborato con registi come Bernardo Bertolucci, Francis Ford Coppola, Warren Beatty, Carlos Saura e Woody Allen, ed è autore della fotografia di film come Novecento, Il conformista e Ultimo tango a Parigi, pellicole dove è stato capace di narrare con l’intensità della luce ed eleganza figurativa momenti storici come l’epoca del fascismo, le lotte di classe di fine ‘800. In Té nel deserto, con John Malkovich e Debra Winger è riuscito a trasformare un luogo geografico nell’universo dell’anima.

Durante la 74ª edizione dei Nastri d’Argento, svoltasi il 6 luglio 2020 al MAXXI di Roma e in diretta su Rai Movie, a Storaro è stato assegnato il Nastro d’oro, riconoscimento che si aggiunge, oltre ai 3 Oscar, anche a 1 BAFTA, un David di Donatello, un Grand prix tecnico a Cannes, un Premio Goya, sette Nastri d’Argento e un Globo d’oro. Il 66° Taormina Film Fest gli consegnerà il premio il 19 luglio 2020 durante la cerimonia di chiusura al Teatro Antico. Storaro è stato capace con luci e immagini spettacolari di dare vita alle richieste ed esigenze espressive dei più grandi registi con cui ha lavorato, tanto da esser definito lui stesso “il genio che illustra l’arte cinematografica” apportando un contributo tecnico, estetico e figurativo alla creazione luministica dell’immagine sul grande schermo.