Black Panther: una battuta cancellata di Killmonger ha cambiato il finale

Ecco cosa ha rivelato uno degli editor di Black Panther sulle battute finali del film, in particolare su quella di Killmonger.

Black Panther è la pellicola diretta da Ryan Coogler con protagonista Chadwick Boseman nei panni del protagonista, T’Challa

Quando è uscito, un anno fa, Black Panther è stato un film che, man mano, nel corso dei mesi di programmazione nelle sale cinematografiche del mondo, ha inanellato un sacco di record, arrivando non solo a superare il “cugino” Iron Man a livello di incassi, ma essendo anche il primo cinecomic ad essere stato inserito come concorrente agli Oscar.

Parlando della pellicola e della produzione della stessa, pare che una battuta cancellata dell’antagonista dell’eroe, Killmonger, abbia cambiato l’intero finale del film. Vediamo cosa significa questo nel dettaglio perché, all’inizio, la fine del film era diversa da come l’abbiamo poi vista nel final cut. Parlando con Cinemablend, Michael Shawver, editor di Black Panther, ha detto che la prima versione della battuta finale di Killmonger era diversa e che, se l’avessero lasciata com’era, avrebbe causato dei problemi alla storia generale di T’Challa. Quindi Coogler è stato costretto a tagliare quella battuta e a rigirare il finale durante le riprese aggiuntive:

Con i reshoot Ryan voleva fare un nuovo finale, ed è una cosa molto più grande che riguarda la scena in cui muore Killmonger. All’inizio, nella prima versione, c’era Killmonger che diceva ‘È bello, ma cosa hai intenzione di fare per tutte le persone del mondo, che non possono goderne?” Era grandioso, potente, fantastico, ma, per alcuni versi, era anche un problema: ci siamo resi conto che T’Challa doveva comprendere da solo alcune cose, non doveva sentirsele dire dal villain. [Michael B. Jordan] è stato grandioso, nessuno voleva che il suo personaggio morisse, ma non sarebbe andato bene fare altrimenti per la storia. E quindi Ryan è andato nel suo laboratorio e ha fatto il suo brillante lavoro di scrittura, creando la scena a Oakland, dove T’Challa va con Shuri e mostra il Royal Talon a quei bambini, in particolare un ragazzo che sembra un giovane Killmonger. Il senso era che, comprando quegli edifici e creando il programma Wakandan Outreach, riesce a fare ciò che originariamente avevamo fatto dire a Killmonger: “Se le persone potessero vedere il proprio potenziale, allora le cose sarebbero diverse.” E quindi è stata creata una nuova scena in cui vediamo cosa ha fatto T’Challa. E poi alla fine, quel ragazzino lo guarda e dice: “Chi sei?” E questo è il vero tema del film, l’identità. E lui non ha bisogno di rispondere perché ha appena risposto con i fatti.

Black Panther è disponibile nelle versioni home video.