Flight: la storia vera del film di Robert Zemeckis con Denzel Washington

La vicenda che ha ispirato la creatività di Zemeckis nel realizzare Flight è realmente accaduta. Si tratta della storia del volo 261 dell'Alaska Airlines che il 31 gennaio del 2000, a causa di un problema legato agli stabilizzatori, precipitò nell'Oceano Pacifico, disintegrandosi all'impatto con l'acqua.

Flight è un film drammatico del 2012, diretto dal grande Robert Zemeckis – papà di pellicole che hanno scritto la storia del cinema come Ghost, Ritorno al Futuro e Forrest Gump – e interpretato da Denzel Washington e Kelly Reilly (Sherlock Holmes).

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La trama di Flight vede protagonista il Comandante William “Whip” Whitaker che, dopo aver fatto uso di cocaina, pilota il SouthJet Flight 227 ad Atlanta, che però subisce gravi turbolenze durante il decollo. Il copilota Ken Evans subentra ai comandi, mentre Whip è intento a mescolare della vodka nel suo succo d’arancia, incurante del pericolo imminente: pochi istanti dopo, l’aereo inizia a precipitare. Incapace di riprendere il controllo del velivolo, Whip è costretto a effettuare un atterraggio di emergenza perdendo conoscenza all’impatto con il suolo. Il Comandante si sveglia in un ospedale di Atlanta con lesioni moderate e, viene salutato dal suo vecchio amico Charlie Anderson, che rappresenta il sindacato piloti della compagnia aerea.

È lo stesso Anderson a comunicare a Whip che con la sua manovra, è riuscito a salvare 96 su 102 persone: due membri dell’equipaggio sono morti e  anche quattro passeggeri, mentre il suo copilota è in coma. Durante la convalescenza in ospedale,  Whip incontra Nicole, ricoverate in seguito ad un’overdose di eroina. Una volta dimesso, si ritira nella fattoria del defunto padre, dove poi incontra Charlie e l’avvocato Hugh Lang, che spiegano che il National Transportation Safety Board (NTSB) ha eseguito un test antidoping mentre era incosciente. I risultati hanno dimostrato che Whip, durante il volo, era sotto l’effetto di alcol e droga, e per questo motivo dovrà affrontare un processo. Nel frattempo, corroso dai sensi di colpa, Whip fa visita al suo co-pilota, Ken Evans, dopo che si è risvegliato dal coma.

Evans probabilmente non potrà più camminare e, sebbene sconvolto, non ha intenzione di dire all’NTSB che William stava bevendo. La sera prima dell’udienza, Charlie e Hugh trasferiscono Whip in una stanza d’albergo custodita e senza alcol. Anche se il suo minibar è vuoto, trova la porta di una stanza adiacente aperta con il minibar, ovviamente, pieno.

L’indomani Whip viene scoperto da Charlie svenuto e ubriaco. All’udienza, l’investigatore NTSB, Ellen Block, spiega che la causa principale dello schianto è stato un problema meccanico ed elogia Whip per il suo valore e per l’abilità con cui ha fatto atterrare l’aereo. Poi rivela che due bottiglie vuote di vodka sono state trovate nella spazzatura dell’aereo, nonostante il fatto che le bevande non fossero state ancora servite ai passeggeri, e che il test di Whip era stato escluso dal processo. Whip a questo punto decide di ammettere finalmente le proprie colpe e quindi confessa che il giorno dell’incidente era completamente ubriaco.

Flight: la storia vera che ha ispirato il film

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La vicenda che ha ispirato la creatività di Zemeckis nel realizzare Flight è realmente accaduta. Si tratta della storia del volo 261 dell’Alaska Airlines che il 31 gennaio del 2000, a causa di un problema legato agli stabilizzatori, precipitò nell’Oceano Pacifico, disintegrandosi all’impatto con l’acqua. Degli 83 passeggeri e dei 5 membri dell’equipaggio – diversamente da quanto raccontato nel film – non ci fu nessun sopravvissuto. ll film Flight, di Robert Zemeckis, dunque, è liberamente ispirato all’incidente del volo 261, ma non ne riporta la storia vera: in molti, invece, hanno visto nel racconto di Zemeckis un mix tra la storia del volo Alaska Airlines e l’impresa eroica di Sully il comandante che il 15 gennaio del 2009 salvò tutti i 155 passeggeri del “suo” aereo, storia che fu poi ripresa – magistralmente – da Clint Eastwood nel 2016 che diresse un superlativo Tom Hanks nel ruolo del comandante-eroe Chesley “Sully” Sullenberger. In Flight, Denzel Washington invece non è un eroe, ma solo vittima di se stesso e della propria superficialità, chiamato a confrontarsi con la vita e con le reali responsabilità che essa comporta.