Gotham Awards: Jafar Panahi trionfa a New York mentre il tribunale di Teheran emette una nuova condanna

Nel 2010 a Jafar Panahi era già stato impedito di lasciare l’Iran e di girare film dopo aver sostenuto proteste antigovernative

Jafar Panahi ha partecipato di persona ai Gotham Awards di New York, inaugurando la stagione dei premi cinematografici statunitensi con un doppio riconoscimento. Il regista iraniano ha ottenuto il premio per il miglior film internazionale e quello per la migliore sceneggiatura originale grazie alla sua ultima opera, Un semplice incidente, presentata in anteprima a Cannes. Mentre riceveva gli applausi del pubblico americano, a Teheran veniva annunciata una nuova condanna nei suoi confronti: un anno di detenzione, accompagnato da un divieto di viaggio di due anni e dal divieto di associarsi a gruppi politici o sociali.

Jafar Panahi - cinematographe.it

Durante la cerimonia, Jafar Panahi ha dedicato i premi ai cineasti indipendenti che lavorano senza sostegni istituzionali, ricordando l’importanza di chi continua a creare nonostante limitazioni e rischi personali. Ha sottolineato come molti autori siano privati della possibilità di mostrare il proprio lavoro, ma continuino comunque a esprimersi spinti dalla ricerca della verità e dall’impegno civile. Il regista è tornato sul palco una seconda volta quando Un semplice incidente è stato proclamato miglior film internazionale, accogliendo il riconoscimento con la stessa sobrietà che caratterizza il suo cinema.

Parallelamente alla celebrazione di New York, il suo avvocato Mostafa Nili ha chiarito la natura della sentenza emessa in Iran, specificando che l’accusa riguarda presunte attività di propaganda contro lo Stato. Secondo la difesa, si tratta di contestazioni a sfondo politico, legate alla posizione critica del regista nei confronti delle autorità. Jafar Panahi non si trova attualmente nel Paese e verrà presentato appello.

Nel 2010 a Jafar Panahi era già stato impedito di lasciare l’Iran e di girare film dopo aver sostenuto proteste antigovernative, con una condanna a sei anni poi commutata grazie alla cauzione. Nel 2022 era stato nuovamente arrestato dopo aver partecipato a una mobilitazione di cineasti e aveva trascorso quasi sette mesi in custodia. Nonostante queste restrizioni, Panahi ha continuato a lavorare e a ottenere riconoscimenti internazionali, consolidando una posizione centrale nel panorama del cinema mondiale.

Leggi anche Eternity: recensione del film di David Freyne