Alfonso Signorini svela il suo coming out con il Cardinal Martini

La svolta arrivò a 30 anni, quando si innamorò e trovò il coraggio di affrontare quella parte di sé che aveva tenuto in ombra.

A Che tempo che fa, Alfonso Signorini si è liberato di ogni filtro, raccontando a Fabio Fazio un episodio che, nella sua vita, ha segnato un prima e un dopo. Un ricordo che affonda negli anni in cui insegnava dai gesuiti, quando il peso della tradizione culturale e ideologica di quelle istituzioni era qualcosa che si avvertiva sulla pelle. In quel contesto, il Cardinal Carlo Maria Martini arrivava una volta al mese a Milano per tenere ai docenti la sua lectio magistralis, un appuntamento che con il tempo creò tra i due un rapporto di autentica fiducia.

Signorini ha spiegato di aver vissuto a lungo con un contrasto interiore difficile da sciogliere. “Non mi sentivo trasparente nei confronti dei miei allievi, dei miei colleghi e nemmeno di me stesso”, ha ricordato. La svolta arrivò a 30 anni, quando si innamorò e trovò il coraggio di affrontare quella parte di sé che aveva tenuto in ombra. Scrisse al Cardinale per chiedergli un incontro, consapevole che quel gesto avrebbe significato spogliarsi di ogni protezione.

Alfonso Signorini che tempo che fa cinematographe.it

Martini lo ricevette. Signorini ha descritto quel momento con una semplicità che restituisce l’intensità dell’istante: raccontò la sua verità e attese. Il Cardinale lo ascoltò in silenzio, un silenzio che durò dieci secondi ma che a lui parvero un’eternità. Poi, con una naturalezza che sapeva di antica saggezza, rispose: “E che importa? Quando andremo in cielo, il Signore ci chiederà solo quanto abbiamo amato, quanto siamo stati capaci di amare”.

Alfonso Signorini e il coming out con il Cardinale Carlo Maria Martini

“Quando insegnavo dai gesuiti e sentivo sulle spalle la tradizione di quelle istituzioni culturali, ideologiche, e il Cardinal Martini veniva una volta al mese nel nostro istituto a Milano per tenere ai docenti la “lectio magistralis”. Io ho fatto coming out molto tardi, a 30 anni, quando mi sono innamorato ho trovato questo coraggio, e quando insegnavo vivevo tutto con molto contrasto interiore, perché non mi sentivo trasparente nei confronti dei miei allievi, dei miei colleghi, e anche di me stesso. Durante quegli incontri si è instaurato tra me e il Cardinale un bel rapporto e ho trovato il coraggio di scrivergli una lettera dicendogli che avrei voluto parlargli. Lui mi ha ricevuto e ho fatto per la prima volta coming out con il Cardinale. La cosa bellissima è stato il suo silenzio, lui mi ha ascoltato e guardato in silenzio, che è durato 10 secondi ma a me sembravano un’eternità, e mi ha detto, asciuttissimo: ‘E che importa? Quando andremo in cielo, il Signore ci chiederà solo quanto abbiamo amato, quanto siamo stati capaci di amare’. Per cui ancora oggi quando mi dicono che la Chiesa non accoglie, non è vero, cioè c’è ancora un’infinità di croste e magagne da togliere, ma chi sono io per giudicare?”

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