Lino Banfi: 8 curiosità sulla vita del comico italiano

I retroscena dietro la vita e carriera dell'attore.

Lino Banfi, cresciuto in una famiglia poverissima, passato attraverso il seminario, le fughe, la fame, i primi teatri di provincia, è poi diventato un simbolo di leggerezza, umanità e popolarità nazionale. La sua carriera attraversa decenni, generi, icone della commedia sexy, personaggi diventati patrimonio collettivo come Nonno Libero, e persino un ruolo ufficiale per il nostro Paese. Queste curiosità raccontano il percorso di Pasquale Zagaria, l’uomo dietro il mito di Lino Banfi, e la storia sorprendente che lo ha trasformato in una delle figure più amate della cultura pop italiana.

1. Gli anni in seminario di Lino Banfi

Lino Banfi - Cinematographe.it

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Da adolescente, Banfi venne spinto dalla famiglia profondamente cattolica a entrare in seminario, dove rimase fino ai 18 anni. La vita rigida e severa non frenò la sua indole comica, che lo portò a mettersi spesso nei guai con educatori e superiori. Le sue improvvisazioni, gli scherzi e l’ironia naturale lo resero celebre già tra i compagni, ma inadatto alla vita monastica. Fu addirittura cacciato per la sua “impertinenza”, dopo essersi arrampicato per spiare delle suore di clausura. Il vescovo, intuendo la sua vocazione artistica, lo rassicurò dicendogli che doveva far ridere la gente.

2. La povertà e i sacrifici estremi

Cresciuto in una famiglia povera, Banfi affrontò anni di sacrifici durissimi quando tentò la strada dello spettacolo. Senza soldi, senza una rete familiare di supporto e con una carriera agli inizi, cercava qualsiasi mezzo per sopravvivere nelle città dove sperava di farsi notare. Raccontò perfino di essersi fatto togliere le tonsille per poter dormire gratuitamente in un letto d’ospedale. Passò notti per strada, accettò lavori di ogni tipo e accumulò una serie di umiliazioni che avrebbero demoralizzato chiunque. Nonostante tutto, continuò a fare provini e serate.

3. Il periodo più buio di Lino Banfi

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Negli anni in cui non riusciva a ottenere ruoli, Banfi arrivò a vivere un periodo drammatico dal punto di vista economico e psicologico. Non avendo abbastanza soldi per pagare affitto e cibo, chiese aiuto a un usuraio, scelta che lo fece sprofondare in una spirale di paura e vergogna. Era costantemente in fuga dai creditori, sotto stress e deluso da sé stesso. Per un certo periodo visse con l’ansia quotidiana di non farcela, combattendo contro la sensazione di essere un fallimento. Solo grazie a piccole serate in locali di provincia riuscì a riprendere fiato.

4. L’incontro decisivo con Totò

All’inizio della carriera aveva scelto lo pseudonimo “Lino Zaga”, ispirandosi al suo cognome Zagaria, ma fu Totò a cambiargli il destino. Il grande comico napoletano gli disse che accorciare il cognome portava sfortuna e che avrebbe dovuto optare per un nome più armonioso e memorabile. Nacque così “Lino Banfi”, un nome che, secondo le parole di Totò, “funziona per il pubblico”.

5. La vita privata di Lino Banfi: il colpo di fulmine per Lucia

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Banfi si innamorò di Lucia con un colpo di fulmine improvviso. Sembra che lei, almeno inizialmente, lo respinse sgarbatamente quando lui provò ad avvicinarla nel negozio dove lavorava. Quel rifiuto lo incuriosì ancora di più e lo spinse a corteggiarla con insistenza, nonostante le sue condizioni precarie. La coppia visse dieci anni di fidanzamento complicato, tra difficoltà economiche e viaggi continui.

6. Un matrimonio segreto all’alba

Il loro matrimonio venne celebrato all’alba, alle sei del mattino del 1º marzo 1962, in totale segretezza. La famiglia di Lucia era contraria alla loro unione, così i due decisero di sposarsi di nascosto, con pochi testimoni e un budget praticamente inesistente. Dopo la cerimonia non avevano una casa dove andare, né un lavoro stabile su cui contare, ma erano determinati a costruire qualcosa insieme. Banfi raccontò spesso di quella giornata come una delle più emozionanti e coraggiose della sua vita.

7. Ruoli iconici e successi cinematografici: i film di Lino Banfi

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La carriera di Lino Banfi è un viaggio attraverso generi, epoche e linguaggi della comicità italiana. Negli anni Settanta e Ottanta diventa un simbolo assoluto della commedia sexy all’italiana, con film come La liceale nella classe dei ripetenti, L’infermiera di notte e La moglie in bianco… l’amante al pepe, costruendo un personaggio buffo, irresistibile e popolarissimo. Il grande salto arriva con ruoli più strutturati, come Oronzo Canà ne L’allenatore nel pallone, una delle figure comiche più amate di sempre, e il Commissario Lo Gatto, girato nella splendida Favignana e ricordato da lui come il set più divertente della sua carriera. La consacrazione totale arriva in televisione con Nonno Libero in Un medico in famiglia, personaggio talmente radicato nella cultura pop da essere inserito nella Piccola Treccani. Una carriera lunga e sorprendente.

8. Il rimpianto legato a Federico Fellini

Alla fine degli anni Ottanta sembrava imminente una collaborazione con Federico Fellini, che aveva manifestato il desiderio di disegnare la copertina del primo libro di Banfi. Per l’attore fu un onore enorme, la conferma di essere ormai considerato da un gigante del cinema. Purtroppo il progetto non si concretizzò perché Fellini morì pochi mesi dopo, lasciando quel sogno incompiuto. Banfi ha sempre descritto quell’occasione mancata come uno dei grandi rimpianti della sua vita.