Kevin Spacey, nuova causa civile a Londra per presunti abusi: tre uomini lo accusano di molestie

Kevin Spacey si prepara ad affrontare una nuova battaglia legale. L’attore, 65 anni, dovrà comparire davanti all’Alta Corte di Londra il prossimo ottobre in un procedimento civile avviato da tre uomini che lo accusano di molestie sessuali. Le presunte condotte risalirebbero al periodo compreso tra il 2000 e il 2013, anni in cui Spacey era figura di spicco dell’Old Vic Theatre, diventandone poi direttore artistico.

Secondo quanto riferito dalla BBC, il giudice incaricato del caso ha fissato provvisoriamente l’inizio del processo al 12 ottobre 2026. Resta da stabilire se le accuse verranno trattate in un unico procedimento o in tre processi distinti, in modo da esaminare separatamente le singole denunce. Di certo, Spacey respinge ogni addebito: nega qualsiasi comportamento improprio, come del resto aveva fatto nel processo penale del 2023, conclusosi con la sua assoluzione da nove capi d’accusa relativi a reati sessuali. La vicenda attuale, però, si innesta proprio su quella storia recente: due degli uomini che avevano già accusato l’attore in sede penale hanno ora scelto la via civile.

Chi sono gli accusatori

LNP – così identificato nei documenti – sostiene di essere stato “deliberatamente molestato” da Spacey in circa dodici occasioni tra il 2000 e il 2005.
GHI, invece, avrebbe conosciuto l’attore tramite un laboratorio teatrale dell’Old Vic. Racconta di aver subito “danni psichiatrici e perdite economiche” a causa di un episodio risalente al 2008. La sua causa era stata avviata nel 2022 ma sospesa quando erano emerse le accuse penali.
Il terzo uomo, Ruari Cannon, ha rinunciato all’anonimato. Attore in Sweet Bird of Youth di Tennessee Williams all’Old Vic nel 2013, sostiene che Spacey lo abbia palpeggiato durante una festa dopo la serata di anteprima dello spettacolo. Cannon – che nel 2024 è apparso nel documentario Channel 4 Spacey Unmasked – ha ripetuto pubblicamente la sua versione dei fatti. Spacey, dal canto suo, definisce l’accusa “ridicola” e ribadisce che “il fatto non è mai accaduto”.

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