Ornella Vanoni: i funerali sulle note de “L’appuntamento” e l’omaggio di Gino Paoli
Oltre 9.000 persone, tra volti noti e sconosciuti, hanno voluto rendere omaggio alla cantante, scomparsa questo venerdì a 91 anni.
L’ultimo saluto a Ornella Vanoni è andato in scena a San Marco, nel quartiere di Brera, lo stesso dove aveva vissuto per anni. La Milano intera si è unita in cordoglio per celebrare una delle voci più riconoscibili della musica italiana. Morta venerdì a 91 anni, in 48 ore erano passate circa 9.000 persone a renderle omaggio, tra anziani, studenti, turisti, curiosi volti noti e sconosciuti.
Milano e Gino Paoli salutano per l’ultima volta Ornella Vanoni

La chiesa era piena già mezz’ora prima dell’ingresso del feretro, una bara color noce. Gianna Nannini s’era sistemata vicino a Roberto Vecchioni, mentre Fabio Fazio era arrivato con Luciana Littizzetto. Si sono visti Ron, Franco Mussida, Stella Pende, il direttore generale del Piccolo Teatro Lanfranco Li Cauli, il direttore artistico Claudio Longhi. Dalle istituzioni Ignazio La Russa, Gianmarco Mazzi, Anna Maria Bernini, l’assessore Tommaso Sacchi.
Nel corso dell’omelia Don Luigi Garbini ha richiamato versi e titoli delle sue canzoni ricordando inciampi, paure e uscite di scena, nonché quella freschezza che non riusciva a trattenere in nessuna occasione. Nessuno ha avuto da obiettare quando ha definito le canzoni “ritornelli della vita”. Dopodiché, è andato in scena il momento previsto dalla stessa Ornella Vanoni: l’esecuzione del trombettista Paolo Fresu de L’appuntamento, e lì la chiesa ha smesso di respirare per qualche minuto.
Vicino al feretro, in chiesa, c’era un cuscino di rose gialle a forma di cuore. Sul nastro, una sola scritta: Gino. L’ha mandato Gino Paoli, che con Vanoni aveva condiviso un pezzo di vita e un’amicizia rimasta in piedi fino alla fine.

Il sindaco Sala ha dichiarato il lutto cittadino per l’intera giornata. Alla camera ardente erano passati Caterina Caselli, molto provata, e Paolo Rossi, che all’uscita ha detto solo “sto male”. Seduta in sala, Gianna Nannini si era fermata davanti alla bara. Geppi Cucciari ha sottolineato l’importanza dei loro incontri, tanto brevi quanto incisivi. Serena Dandini l’ha definita una “maestra di libertà”. Andrée Ruth Shammah, che la conosceva bene, ha ammesso di faticare a immaginare quella bara chiusa.
Leggi anche Ornella Vanoni, il commosso tributo a Che tempo che fa: “È molto complicato trovare le parole”