Vin Diesel, cadono le accuse: il giudice respinge la causa per violenza sessuale
La star di Fast & Furious è stata accusata di violenza sessuale dall'ex assistente Asta Jonasson
La battaglia legale che aveva messo Vin Diesel sotto i riflettori per motivi ben lontani dai set di Fast & Furious si chiude qui: un giudice di Los Angeles ha respinto la causa intentata dall’ex assistente Asta Jonasson, che accusava l’attore di violenza sessuale risalente al 2010.
La denuncia era arrivata nel 2023, oltre dieci anni dopo i fatti, e raccontava di un presunto episodio avvenuto ad Atlanta durante le riprese di Fast & Furious 5. Jonasson sosteneva non solo di aver subito violenze nella suite d’albergo dell’attore, ma anche di essere stata licenziata dalla sua società di produzione, One Race, subito dopo l’accaduto.

Il giudice Daniel M. Crowley, però, ha fatto cadere l’intero impianto accusatorio: quattro richieste sono state respinte per prescrizione, mentre le restanti sei sono state ritenute irricevibili per mancanza di giurisdizione. In sostanza, il tribunale californiano non può applicare retroattivamente una legge dello Stato per un fatto avvenuto in Georgia. Crowley è stato netto: gli statuti californiani non hanno effetto extraterritoriale, salvo esplicita indicazione del legislatore, che in questo caso non c’è. Neppure il Sexual Abuse and Cover-Up Accountability Act, firmato nel 2022, può essere applicato all’episodio descritto.
Secondo la denuncia originale, Jonasson – appena uscita dalla scuola di cinema – era stata assunta per affiancare Diesel sul set. Una sera, dopo aver atteso l’attore nella sua suite, avrebbe subito un’aggressione fisica e, dopo essersi sottratta, sarebbe stata licenziata poco dopo dalla sorella di Diesel, Samantha Vincent. Nella denuncia si parlava anche di stress emotivo, ambiente ostile e ritorsioni.
Fin da subito, però, la linea di Vin Diesel è stata una sola: totale negazione. L’avvocato Bryan Freedman aveva definito le accuse “assurde” e affermato che esistevano prove in grado di smentirle. Ora la giustizia ha fatto la sua parte, almeno per quanto riguarda la querela civile. Resta da vedere se Jonasson tenterà ulteriori vie legali, ma per il momento la strada di Diesel è sgombra. Anche se, come succede spesso in questi casi, l’eco della vicenda potrebbe restare più a lungo dei titoli dei giornali.