Amanda Sandrelli: “mio padre Gino Paoli è un Superman, ma è anche complesso e pesante”
L'attrice e regista fa il punto sulla sua vita, dalla malattia alla recente scomparsa del fratello, senza tralasciare il padre.
Reggere gli urti senza trasformarli in spettacolo. Quasi una contraddizione quando sei un personaggio pubblico, a meno che non ti chiami Amanda Sandrelli. Intervistata dal Corriere della Sera, l’attrice e regista rievoca uno dei momenti peggiori mai affrontati: la diagnosi di cancro nel 2009. Invece di correre a raccontarlo, evitò ogni forma di esposizione, anche per tutelare la serenità dei figli, ancora piccoli. Non voleva seminare panico a casa né offrirsi alla curiosità altrui. “L’ho scoperto all’inizio, è bastata un’operazione”, rivela. Se le fosse toccato affrontare una terapia, allora sì che le sarebbe crollato il mondo addosso, ma la sua storia ha avuto un altro epilogo. Alla parola “fortuna” per quanto le è capitato ne preferisce un’altra: “prevenzione”, e insiste sull’importanza di parlarne ora.
Amanda Sandrelli: dalla malattia al padre Gino Paoli
I toni cambiano quando entra in scena l’amore, o meglio le sue ferite. Da quattro anni è felice accanto a Paolo Giovannucci, prima però ha avuto una storia tormentata con Blas Roca-Rey: ha sofferto “tantissimo”, al punto da trasformare la rabbia in sogni violenti, e passare notti intere a immaginare come sfogare tutto quel malessere. Lui aveva smesso di amarla e non riusciva ad accettarlo. Invece di restare immobile nella frustrazione, tre mesi dopo era già in viaggio per il suo tour. L’indipendenza l’ha aiutata a rimettersi in piedi e a voltare pagina.
La parte dura arriva nelle battute finali. A marzo ha perso il fratello Giovanni, all’età di 60 anni: “Sono scioccata. Non so dove metterla, questa cosa. Cerco di essere forte per sostenere Anna (la madre, ndr) soprattutto, che è distrutta. Ed è molto sola, lei che sola non ci sarebbe mai voluta stare. Tanti amici non ci sono più”. E c’è suo padre, Gino Paoli, dipinto da Amanda Sandrelli come un Superman novantenne, un uomo complesso e cupo. “Pesante, più per se stesso che per gli altri”.
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