Chi era Tchéky Karyo? L’attore di Nikita e Golden Eye è morto a 72 anni
Per quattro decenni si è diviso tra teatro e cinema, portando in scena soprattutto ruoli tormentati.
Se n’è andato esattamente come ha vissuto: senza clamore, lasciando dietro di sé una scia di ruoli che hanno attraversato quattro decenni di cinema europeo e americano. Venerdì 31 ottobre, a 72 anni, ci ha lasciato per sempre Tchéky Karyo, strappato ai suoi familiari e fan da una forma di cancro non meglio precisata. Nato a Istanbul nel 1953 da una famiglia di origini turche e greche, era cresciuto a Parigi, dove aveva studiato recitazione e costruito una carriera fondata sulla solidità.
Tchéky Karyo: chi era l’attore di Nikita e Golden Eye

I cinefili lo ricorderanno soprattutto nei panni del cacciatore nel film L’orso di Jean-Jacques Annaud, un uomo feroce capace, però, anche di gesti umani. Quindi, venne il turno di Nikita, e fu proprio la pellicola di Luc Besson a valergli la consacrazione internazionale: prestava il volto a Bob, il mentore ambiguo e inquieto della protagonista. Da lì, un susseguirsi di set tra Europa e Hollywood, tra cui quelli di 1492: La conquista del paradiso di Ridley Scott, Bad Boys di Michael Bay, GoldenEye di Martin Campbell, Va’ dove ti porta il cuore di Cristina Comencini, La masseria delle allodole dei fratelli Taviani. Maturò varie collaborazioni insieme a registi di blasone internazionale, da Roland Emmerich a Jean-Pierre Jeunet e John Woo.

In parallelo alla prolifica carriera cinematografica, Tchéky Karyo portò avanti l’attività teatrale, una specie di seconda casa alla quale puntualmente tornava tra un ciak e l’altro. Negli ultimi anni si era dato alla televisione, in rinomate serie britanniche quali The Missing e il relativo spin-off Baptiste, interpretando sempre il detective Julien Baptiste, un uomo ossessionato dalla verità, in linea con tanti ruoli ottenuti in precedenza.
In una delle sue ultime interviste aveva parlato della morte senza retorica: “Forse nel sonno, in buona salute. Ma anche nel dolore c’è un addio. È l’ultima lezione che si dà ai propri figli”. Ora quel giorno è arrivato.