Luca Marinelli: 8 curiosità sull’attore romano

Conosciamo il grande attore un po' più in profondità.

Luca Marinelli è oggi considerato uno dei volti simbolo del cinema italiano. Dalla formazione teatrale ai premi internazionali, dalla riservatezza della vita privata ai ruoli che hanno segnato la sua carriera, vi raccontiamo la sua vita con otto curiosità che mostrano qualcosa in più su chi è davvero questo attore capace di trasformarsi in ogni personaggio.

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1. I film di Luca Marinelli: dagli esordi al successo internazionale

Luca Marinelli - Cinematographe.it

Luca Marinelli, nato a Roma nel 1984, ha costruito una carriera che rappresenta una delle più solide e rispettate nel panorama cinematografico italiano e internazionale. Diplomatosi all’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico” nel 2009, ha debuttato al cinema con La solitudine dei numeri primi (2010) di Saverio Costanzo, film che lo ha immediatamente imposto all’attenzione della critica. Da lì è iniziato un percorso ricco di successi, che lo ha visto spaziare tra generi e linguaggi diversi: da Tutti i santi giorni di Paolo Virzì a Non essere cattivo di Claudio Caligari, da Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti a Martin Eden di Pietro Marcello, fino alle produzioni internazionali come The Old Guard con Charlize Theron e Diabolik dei Manetti Bros.

2. L’ascesa televisiva di Luca Marinelli: da I Cesaroni a M – Il figlio del secolo

Prima di diventare un volto di punta del cinema d’autore, Luca Marinelli ha affinato le sue doti recitative sul piccolo schermo. Le sue prime esperienze televisive risalgono a fine anni Duemila, con apparizioni in I Cesaroni, Provaci ancora prof! e Butta la luna, fino alla miniserie Maria di Nazaret (2012), che ha segnato anche l’incontro con la sua futura moglie, Alissa Jung. Ma il vero salto di qualità in TV avviene con Trust – Il rapimento Getty (2018), produzione internazionale firmata da Danny Boyle, dove recita accanto a Donald Sutherland e Hilary Swank. Nel 2025 è tornato protagonista nella serie evento M – Il figlio del secolo, ispirata al romanzo di Antonio Scurati, in cui interpreta Benito Mussolini.

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3. Luca Marinelli e la sfida di interpretare Mussolini

Luca Marinelli - Cinematographe.it

In M – Il figlio del secolo, Luca Marinelli ha dovuto affrontare un compito estremamente delicato: portare in scena Benito Mussolini senza cedere a giudizi morali o semplificazioni. L’attore ha raccontato di essersi avvicinato al ruolo con rispetto per la storia e un approccio di profonda ricerca interiore. Per comprendere la figura del Duce, Marinelli ha studiato testi storici, documentari e opere critiche, compresa quella di Ranuccio Bianchi Bandinelli, cercando di coglierne non tanto l’ideologia, quanto il lato umano e psicologico. Interpretare Mussolini, ha più volte ammesso Marinelli, ha significato anche assumersi una responsabilità civile, usando l’arte per comprendere e non dimenticare.

4. L’accurata preparazione per M – Il figlio del secolo

La preparazione di Luca Marinelli per incarnare il Duce è durata diversi mesi e ha richiesto un lavoro minuzioso. L’attore ha studiato non solo le fonti letterarie ma anche il linguaggio corporeo e la gestualità di Mussolini, analizzando filmati d’epoca e registrazioni vocali per ricrearne il tono, la postura e le espressioni. Ha inoltre lavorato con consulenti storici per evitare ogni eccesso caricaturale, mantenendo un equilibrio tra verità storica e interpretazione artistica.

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5. Luca Marinelli tra Lo chiamavano Jeeg Robot, Fabrizio De André – Principe libero e Martin Eden: la consacrazione

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Uno degli aspetti più affascinanti della carriera di Luca Marinelli è la sua incredibile capacità di attraversare generi, epoche e stili interpretativi con la stessa naturalezza. Nel 2015, con Lo chiamavano Jeeg Robot, veste i panni di “Lo Zingaro”, un villain memorabile e disperato, che unisce follia e fragilità. Per costruire il personaggio, Marinelli ha attinto ai propri ricordi e alle proprie paure infantili, regalando una performance magnetica che gli è valsa il David di Donatello come Miglior attore non protagonista. Tre anni dopo, nel 2018, si misura con un compito completamente diverso: incarnare Fabrizio De André nel biopic Principe libero. Ma è con Martin Eden (2019) di Pietro Marcello che Marinelli raggiunge la piena maturità artistica: interpreta il marinaio autodidatta di Jack London guadagnandosi la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia. Tre ruoli, tre mondi completamente diversi, ma un’unica firma.

6. Il mistero di Diabolik e il ritorno all’action

Nel 2021 Luca Marinelli ha vestito i panni del celebre ladro Diabolik, nel film dei Manetti Bros. Dopo mesi di intensa preparazione fisica e studio del personaggio, ha restituito una versione elegante e glaciale del criminale dei fumetti, fedele all’iconografia ma dotata di un carisma tutto personale. Tuttavia, a causa di altri impegni internazionali e delle complicazioni legate alla pandemia, Marinelli non ha potuto riprendere il ruolo nei sequel.

7. Le radici familiari di Luca Marinelli: un legame con il doppiaggio

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Luca Marinelli proviene da una famiglia legata al mondo dello spettacolo: suo padre, Eugenio Marinelli, è un noto doppiatore e attore teatrale, voce italiana di grandi interpreti come John Goodman in Barton Fink. Cresciuto in un ambiente di grande fermento culturale, Luca ha insomma ereditato la stessa attenzione per la musicalità del linguaggio.

8. Vita privata: Luca Marinelli ha moglie e figli?

Riservato e lontano dal gossip, Luca Marinelli vive una vita discreta a Berlino insieme alla moglie, l’attrice e regista tedesca Alissa Jung, conosciuta nel 2012 sul set di Maria di Nazaret. La coppia si è sposata nel 2018 e ha due figli, ma mantiene un profilo estremamente basso. Marinelli ha spiegato che la scelta di vivere in Germania è stata dettata dal desiderio di serenità e anonimato. La loro storia, iniziata in modo semplice ha tra l’altro portato alla recente collaborazione in Paternal Leave.

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