Per Te: recensione del film di Alessandro Aronadio dal RoFF 2025

Ispirato a una storia vera, il nuovo film di Alessandro Aronadio commuove e illumina: un racconto delicato sulla famiglia Piccoli, dove la malattia non cancella l’amore ma lo trasforma in forza e presenza

“Le storie fanno bene a chi le ascolta ma anche a chi le racconta”. E bisogna partire da qui, da questa frase espressa nel film Per Te di Alessandro Aronadio, per comprendere il valore di una pellicola del genere. Una storia simile smuove gli animi di qualsiasi essere umano ancora in possesso di un briciolo di sensibilità. E non solo perché si ha a che fare con una storia vera, ma con una storia raccontata bene, con bravura, tatto e consapevolezza. Il punto di partenza è la vita di tutti i giorni, quando nel 2021 un bambino di undici anni, di nome Mattia Piccoli, viene nominato Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella per “l’amore e la cura con cui segue quotidianamente la malattia del padre”.
Il film ripercorre la storia della famiglia Piccoli: un racconto in cui si parla di amore in ogni sua forma, dove le emozioni si rincorrono scena dopo scena, in una corsa quasi contro il tempo prima che la malattia – l’Alzheimer – si porti via tutto. Eppure, il film ha il pregio di insegnare una cosa fondamentale: l’Alzheimer può portarsi via la memoria di una persona, ma mai l’amore di chi gli sta accanto.
Esso rimane vivo e vegeto, da ambo le parti, anche quando non è più possibile riconoscerne i visi. Eppure c’è, e si fa sentire eccome.

Per Te Recensione Festa del Cinema di Roma Cinematographe.it

Per Te, di Alessandro Aronadio, sarà presentato in anteprima nella sezione Gran Public alla 20ª edizione della Festa del Cinema di Roma e alla 23ª edizione di Alice nella Città, prima di arrivare al cinema il 17 ottobre distribuito da PiperFilm. La famiglia Piccoli è interpretata da Edoardo Leo e Teresa Saponangelo, insieme all’esordiente Javier Francesco Leoni nei panni del piccolo Mattia. Fanno parte del cast anche Giorgio Montanini, Eleonora Giovanardi, Guia Jelo e Daniele Parisi. Il soggetto e la sceneggiatura sono firmati dallo stesso regista Alessandro Aronadio con Ivano Fachin e Renato Sannio. “Per Te” è prodotto da Andrea Calbucci e Maurizio Piazza per Lungta Film e da Massimiliano Orfei, Luisa Borella e Davide Novelli per PiperFilm. Il film è una produzione PiperFilm, Lungta Film e Alea Film in collaborazione con Netflix ed è stato realizzato con il contributo del MIC. La fotografia è di Andrea Reitano, il montaggio di Roberto di Tanna, la scenografia è curata da Massimiliano Sturiale e Pietro Satiro, i costumi da Cristina La Parola. Le musiche originali sono firmate da Santi Pulvirenti.

Per Te: una storia d’amore e di coraggio

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“Tu dimenticherai tutto, ma io no”, dice Michela (Teresa Saponangelo) al marito Paolo (Edoardo Leo) in una camera d’albergo, di notte, affannandosi a cercare un momento indimenticabile prima che la memoria di Paolo inizi a peggiorare. Ma Michela dice no, ha la forza di guardare in faccia la realtà e il dolore. Ciò che stanno vivendo è una “bugia”: non perché non ci sia amore, ma perché non si può impedire di raccontarsi le cose come stanno.

Non è semplice, e così Michela e Paolo si fanno forza a vicenda, affrontando forse la cosa più difficile: dire al proprio figlio Mattia della malattia del padre. Il film riesce a costruire un percorso intenso, dalla scoperta della malattia al suo arrivo, scomponendo i momenti più intimi della famiglia. Dai viaggi in macchina per scoprire il santuario dove si sono sposati, ai flashback dei primi incontri tra Paolo e Michela, fino ai gesti quotidiani. E così i ricordi, sbiaditi, si affastellano nella memoria di Paolo: cambiano le frasi dette, ma non l’importanza dei momenti fondamentali di una famiglia. Quelli che, nonostante tutto, non si dimenticheranno mai.

In tutto questo c’è Mattia. Un bambino intelligente, maturo, già consapevole di tante piccole cose, amante del cinema muto (la figura di Buster Keaton ritornerà spesso nel film) e del cibo vegano.
Paolo si rende conto che ha poco tempo a disposizione e così accelera le tappe: cerca di insegnare al figlio undicenne come si guida una macchina, gli prepara la “ricetta della famiglia” come la faceva la nonna, tenta di colmare i vuoti, impegnandosi con tutto sé stesso.
Anche con risultati a volte fallimentari. Ma sarà proprio questo il collante che unirà ancora di più Mattia al padre.

La paura di dimenticare sé stessi

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Aronadio sceglie un registro azzeccato e delicato: riesce, anche in una storia così drammatica, a costruire intorno ai personaggi un velo di malinconica allegria, una gioia di vivere semplice e naturale — quella che si percepisce intorno alla famiglia Piccoli. Il racconto scava nelle passioni di Michela e nel suo amore per il cinema muto, e così anche le incursioni musicali da operetta degli anni ’20 sono inserite con armonia all’interno del film. Per Te è un film che fa anche sorridere, perché presenta i personaggi con il loro spirito più sincero, quello un po’ cartoonesco che permette a Michela e Paolo di scherzare a cena o a teatro, frutto del loro amore e della loro speciale alchimia.

Ma in tutto questo si percepisce il dramma: la paura che tutto, prima o poi, possa dissolversi.
Come un banco di nebbia che nasconde i ricordi. E così il sentimento della paura prende il sopravvento, com’è giusto che sia. Quando arriva, il più piccolo della casa, Mattia, ha più coraggio di tutti: “Tutti abbiamo paura, papà, ma il punto è cosa farci con la paura”. Basta questa frase per riassumere l’eccezionalità di Mattia Piccoli e della sua impresa. E il film racconta tutto questo nel migliore dei modi.

Per Te: valutazione e conclusione

Per Te è un film che riesce a trasformare il dolore in una carezza, a ricordarci che l’amore — quando è autentico — non si misura nel tempo, ma nella capacità di restare. Alessandro Aronadio firma una storia che commuove senza mai indulgere, che parla di malattia ma soprattutto di vita, di quella forza invisibile che lega le persone anche quando la memoria svanisce.

Merito di una regia attenta, capace di bilanciare ironia e struggimento, e di due interpreti straordinari come Edoardo Leo e Teresa Saponangelo, che restituiscono verità, tenerezza e imperfezione a ogni gesto, a ogni sguardo. Per Te non cerca di consolare, ma di accompagnare — come fanno le storie migliori — e nel farlo ci invita a custodire i nostri ricordi, anche quelli che fanno male, perché è lì che continua a vivere ciò che siamo stati.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4.5

3.8