Paolo Bonacelli, il ricordo commosso di Roberto Benigni: “Straordinario, indimenticabile”

Roberto Benigni ricorda il grande Paolo Bonacelli. Aveva interpretato Leonardo nella commedia Non ci resta che piangere

Ieri è stata riportata la triste notizia che è morto, all’età di 88 anni, Paolo Bonacelli, uno degli attori più intensi, rigorosi e imprevedibili del teatro e del cinema italiani. Una carriera monumentale, lunga più di sessant’anni, con oltre cento titoli tra cinema, teatro e televisione: un patrimonio artistico che attraversa, con eleganza e passione, la storia dello spettacolo italiano.

Nato a Civita Castellana il 28 febbraio 1937 e diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, Bonacelli fu scoperto da Vittorio Gassman, che lo volle nel 1962 nello spettacolo Questa sera si recita a soggetto con il Teatro Popolare Italiano. Sul grande schermo si impose subito con un ruolo tanto controverso quanto memorabile: quello in Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini, che ne mise in luce l’intensità e il coraggio interpretativo.

Paolo Bonacelli, il ricordo commosso di Roberto Benigni

Nel corso degli anni, Bonacelli ha lavorato con i più grandi maestri del nostro cinema: Francesco Rosi (Cristo si è fermato a Eboli), Lina Wertmüller, Liliana Cavani (in Francesco, accanto a Mickey Rourke), Ettore Scola, Carlo Montaldo, Marco Bellocchio, Michelangelo Antonioni e persino Roberto Rossellini. Ma il grande pubblico lo ricorda anche per i suoi ruoli più popolari, tra cui il “Leonardo” geniale e surreale in Non ci resta che piangere e lo “zio” spassoso in Johnny Stecchino.

Proprio Roberto Benigni, profondamente legato all’attore, lo ha ricordato con parole colme d’affetto: “Che bell’attore era Paolo Bonacelli! Straordinario! Con Massimo Troisi, in Non ci resta che piangere, abbiamo vissuto uno dei momenti di allegria più belli di quel gioioso film grazie alla sua presenza e al suo ‘Leonardo’. E con Nicoletta Braschi, in Johnny Stecchino, il suo ‘zio’ è un colpo da maestro: esilarante, indimenticabile. Una gran tristezza al cuore che non ci sia più. Grazie caro Paolo.”