Predator, delusione per i fan: il nuovo capitolo si discosta nettamente dalla saga originale
Predator: Badlands sarà il primo film della saga con rating PG-13. Addio (forse) ai bagni di sangue
Dal 1978 a oggi, la saga di Predator ne ha viste di tutti i colori: rivalità storiche con Alien, sequel altalenanti, reboot più o meno riusciti e, non da ultimo, un’incursione animata particolarmente cruenta con Predator: Killer of Killers, uscito quest’anno. Da sempre sinonimo di cacce brutali, sangue a fiotti e combattimenti da brivido, il franchise sta però per cambiare rotta.

Predator: Badlands, settimo capitolo della saga, sarà infatti il primo (escludendo il crossover Alien vs Predator) a non ricevere la classificazione “R” negli Stati Uniti. Il film avrà infatti un rating PG-13, cioè “consigliato dai 13 anni in su”. Una decisione che ha già fatto storcere il naso ai fan più affezionati, per i quali la violenza esplicita è parte integrante dell’identità della saga.
Ben Rosenblatt, produttore del film, ha spiegato la scelta in un’intervista a IGN: “La nostra speranza è che questo possa essere un PG-13 che sembri comunque un R. In realtà si tratta di ampliare il pubblico. Non ci sono umani nel film, quindi niente sangue rosso. Speriamo che questo giochi a nostro favore: lavoreremo al massimo entro questi limiti e penso che riusciremo comunque a fare cose incredibilmente raccapriccianti… ma con colori diversi dal rosso.”
Una soluzione che ricorda la trovata del videogioco Carmageddon, che per evitare la censura sostituì il sangue rosso con quello verde degli zombie. Insomma, la violenza ci sarà, ma sarà “ripulita” per adattarsi ai parametri più permissivi del PG-13. C’è anche un dettaglio interessante sull’ambientazione: Predator: Badlands sarà ambientato in un futuro lontano, dopo tutti gli eventi noti dell’universo condiviso tra Alien, Weyland-Yutani e Alien vs Predator. “Non siamo andati oltre… ma sì, è un futuro remoto,” ha confermato Rosenblatt a Bloody Disgusting.
Insomma, il franchise di Predator sta tentando una mossa rischiosa: alleggerire la violenza per conquistare un pubblico più ampio, senza perdere la sua identità brutale. Se sarà una scelta vincente o un errore fatale, lo scopriremo presto. Nel futuro, dopotutto, nessuno può vedere il tuo sangue… rosso.