Spike Lee accusa Quentin Tarantino: “Irrispettoso verso i miei antenati”
Il regista Spike Lee accusa Quentin Tarantino di mancare di rispetto verso gli antenati afroamericani con l'acclamato film Django Unchained.
Spike Lee non è mai stato uno che le manda a dire – e Quentin Tarantino lo sa bene. Il regista di Inside Man e Fa’ la cosa giusta è tornato a parlare del collega, accusandolo apertamente di mancare di rispetto alla memoria storica afroamericana con il suo linguaggio e i suoi film.

Fin dagli anni ’80, Lee si è imposto a Hollywood come una voce scomoda e necessaria, raccontando con orgoglio e lucidità la complessità dell’esperienza afroamericana. Pellicole come Malcolm X, Last Night e il già citato Inside Man mescolano denuncia sociale, satira e acutezza politica, trasformando il cinema in un megafono. Parallelamente, Lee ha spesso puntato il dito contro l’industria cinematografica: ha criticato gli Oscar per la mancanza di diversità, ha accusato gli studios di finanziare storie afroamericane solo quando parlano di sofferenza o schiavitù e non ha esitato a mettere in difficoltà colleghi blasonati.
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Uno dei suoi bersagli preferiti è proprio Quentin Tarantino, l’autore di cult come Kill Bill e Bastardi senza gloria. Lo scontro tra i due iniziò già nel 1997, con Jackie Brown: Lee contestò l’uso insistito del termine razzista “negro” nei dialoghi, presente non solo in quel film ma anche in Pulp Fiction. In un’intervista a Variety, il regista newyorkese spiegò la sua posizione con chiarezza:
“Non sono contrario alla parola in sé. Ci sono persone che la usano nella vita reale. Ma Quentin è ossessionato da quella parola. Voglio che sappia che non tutti gli afroamericani pensano che quella parola sia moderna o spiritosa.”
Da allora, la tensione non si è mai spenta del tutto. Lee ha ribadito più volte che, secondo lui, il modo in cui Tarantino utilizza certe espressioni e rappresenta il passato schiavista americano non è un atto provocatorio “artistico”, ma un gesto di mancanza di rispetto verso la memoria dei suoi antenati. Una posizione netta, che riflette perfettamente il carattere di Spike Lee: diretto, battagliero e fedele alla sua visione. Anche a costo di mettere Hollywood di fronte alle proprie contraddizioni.
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