Richard Gere a Che Tempo che fa: “Viviamo un’epoca di violenza e oscurità. Serve gentilezza”

Ospite ieri sera di Fabio Fazio a Che Tempo che fa, Richard Gere ha offerto una riflessione ampia e lucida sul momento storico attuale, spaziando dai conflitti internazionali alla situazione politica negli Stati Uniti. L’attore americano, da sempre impegnato su temi umanitari e spirituali, ha parlato con toni critici ma misurati, legando la sua analisi alla lavorazione del suo nuovo film sul Dalai Lama.

Richard Gere sulla guerra: “Il mondo è entrato in una spirale di violenza”

Gere ha spiegato come la realizzazione del film lo abbia portato a interrogarsi sullo stato del mondo: “Quando abbiamo iniziato a lavorare al nuovo film sul Dalai Lama abbiamo cominciato a pensare: ‘ma guarda in che stato sta il mondo’, con una violenza straordinaria che ci circonda, gente che non si parla più o che si parla senza gentilezza”.

L’attore ha citato i conflitti in corso come Gaza, Ucraina e Sudan, invitando a un cambio di prospettiva: “Dobbiamo fare un passo indietro rispetto alla pazzia di questa vita, di questi titoli. Il mondo sta diventando un mondo di estrema destra, tribale, e ho pensato che forse [questo film e il suo messaggio] sono una medicina per correggere parte di questa pazzia”.

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Richard Gere su Trump e la democrazia americana: “È un momento oscuro”

Un passaggio particolarmente diretto è stato quello dedicato agli Stati Uniti e alla figura di Donald Trump, che Gere ha definito “decisamente strano e sui generis”. “Io non credo che nessuno capisca davvero chi sia, che cosa voglia fare, ma è furbo nella manipolazione di tutti: è stato eletto presidente due volte, abbastanza stranamente. Sa dove sono le paure della gente, le debolezze, e sa avvantaggiarsene. Questo succede in tutte le forme di fascismo”.

Gere ha ricordato alcune delle prime mosse politiche di Trump, sottolineandone l’impatto sociale immediato: “Nei giorni immediatamente seguenti la sua elezione ha fatto dei tagli su denaro che andava nell’istruzione, in Africa, in medicina, in assistenza di base. Avevamo un programma straordinario di sostegno che aveva salvato da 10 a 20 milioni di vite: non ha più voluto sovvenzionarlo, e neppure le mense dei bambini in America”.

L’attore ha espresso preoccupazione per la progressiva erosione dei valori fondamentali: “È assolutamente strana questa cosa e nessuno capisce come sia potuto capitare in un Paese dove noi siamo sempre stati orgogliosi delle cose che abbiamo fatto. La democrazia e la gentilezza di base vanno via via scemando”.

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