House of Guinness: la storia vera dietro alla serie Netfflix

Quali avvenimenti sono realmente accaduti e quali invece sono frutto della fantasia degli sceneggiatori?

House of Guinness, disponibile dal 25 settembre, è la serie in otto episodi riporta lo spettatore nella Dublino della seconda metà dell’Ottocento, mettendo al centro la famiglia più nota d’Irlanda: i Guinness, signori dell’omonimo birrificio. Ma quali parti di ciò che vediamo sullo schermo sono realmente accadute e quali invece sono frutto della fantasia degli sceneggiatori?

House of Guinness storia vera - cinematographe.it

I Guinness, dinastia di birrai e aristocratici

Il patriarca Benjamin Guinness era considerato, al momento della sua morte nel 1868, l’uomo più ricco d’Irlanda. Oltre ad aver ampliato la produzione della celebre birra scura, la famiglia aveva accumulato immensi possedimenti e un’influenza politica notevole. I Guinness erano protestanti e fortemente legati alla Corona britannica: molti membri si trasferirono in Inghilterra, ottennero titoli nobiliari e incarichi prestigiosi, mentre altri intrapresero carriere ecclesiastiche nella Chiesa anglicana. Questo posizionamento filo-inglese suscitò inevitabilmente contrasti in una società irlandese a maggioranza cattolica, segnata da profonde divisioni sociali e religiose, come poi vediamo in House of Guinness.

Le tensioni religiose e politiche in Irlanda dietro House of Guinness

Nel contesto in cui si muove la serie, l’Irlanda era ancora sotto dominio britannico e la popolazione cattolica subiva discriminazioni sistematiche. House of Guinness mostra bene questa frattura: se da un lato la famiglia era celebrata per le sue opere filantropiche, dall’altro veniva accusata dai cattolici di usare la beneficenza per legittimare i propri privilegi e rafforzare i legami con l’Inghilterra. Il funerale di Benjamin, raccontato nella serie con toni drammatici e ironici, simboleggia questa ambivalenza: un uomo capace di grandi opere ma odiato da una parte consistente della popolazione.

I Feniani e il sogno di indipendenza

Un elemento centrale della trama di House of Guinness è il rapporto con i Feniani, il movimento rivoluzionario nato negli anni successivi alla Grande Carestia irlandese (1845-1849). Questi militanti, molti dei quali facevano parte della diaspora negli Stati Uniti, raccoglievano fondi, acquistavano armi e organizzavano piani insurrezionali per liberare l’Irlanda dal dominio britannico. Alcuni ex combattenti della Guerra Civile americana considerarono il conflitto negli Stati Uniti come un addestramento in vista di una futura rivoluzione in patria. Non mancarono tentativi bizzarri e audaci, come l’invasione del Canada negli anni ’60 e ’70 dell’Ottocento, considerato un territorio britannico e quindi potenzialmente “scambiabile” con l’indipendenza irlandese.

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Il vero rapporto tra Edward Guinness ed Ellen Cochrane in House of Guinness

Nella serie House of Guinness, Edward Cecil Guinness, terzo figlio di Benjamin, stabilisce un canale di comunicazione con la giovane attivista Ellen Cochrane, portavoce dei Feniani. Questa relazione, tuttavia, appartiene al regno della finzione: non esistono prove storiche di un legame personale tra Edward e un membro del movimento rivoluzionario. L’idea nasce come espediente narrativo per rendere più avvincente il contrasto tra due mondi inconciliabili: la rispettabilità aristocratica e il fervore rivoluzionario. Edward, nella realtà, erediterà parte della gestione del birrificio e diventerà un imprenditore di successo, mentre i Feniani continueranno a organizzare azioni clandestine che avrebbero ispirato, decenni dopo, la nascita dell’IRA.

Il pericolo per il birrificio

Nonostante la mancanza di prove su un attacco diretto, il timore di azioni violente contro la Guinness era reale. Il birrificio rappresentava un simbolo di potere economico e politico e, in quanto tale, un bersaglio naturale per i movimenti indipendentisti. Secondo testimonianze dell’epoca, la famiglia temeva incendi dolosi e attentati, un rischio plausibile in un clima di tensione sociale e politica costante come quello di House of Guinness.

I fratelli Guinness e la politica: SPOILER

La serie House of Guinness si chiude con un cliffhanger legato ad Arthur Guinness, fratello di Edward, che subisce un attentato durante la sua carriera politica. Nella realtà, Arthur non morì in quell’occasione: sopravvisse e continuò a rappresentare in Parlamento gli interessi del birrificio, mantenendo saldo il legame con la Corona fino alla sua morte nel 1915. Ancora una volta, la sceneggiatura preferisce sacrificare l’accuratezza storica per alimentare il pathos narrativo e mantenere alta la tensione drammatica.

House of Guinness; cinematographe.it

La Guinness come simbolo di continuità in House of Guinness

Un aspetto interessante della serie House of Guinness è che non si concentra sull’ascesa commerciale della Guinness, già ampiamente consolidata negli anni ’60 dell’Ottocento. La birra era già popolarissima, non solo in Irlanda, ma anche in Inghilterra, dove veniva imbottigliata e distribuita. L’interesse degli autori è piuttosto quello di raccontare il modo in cui la famiglia affrontava le contraddizioni del proprio tempo: l’appartenenza alla nobiltà protestante, la ricchezza accumulata e la necessità di sopravvivere in un paese attraversato da divisioni violente.

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