Il rifugio atomico: dov’è stata girata? Location e dettagli di produzione della serie Netflix

Non è un caso che Netflix abbia scelto ancora una volta Madrid per una delle sue produzioni di punta.

Il rifugio atomico è la nuova serie di Álex Pina ed Esther Martínez Lobato, già creatori del fenomeno mondiale La casa di carta. La trama ruota attorno a un gruppo di miliardari che si rifugia in un complesso esclusivo, il “Kimera Underground Park”, a 270 metri sotto terra, mentre il mondo è sull’orlo di una guerra nucleare.

Rifugio atomico: dov'è stata girata? - cinematographe.it

Le riprese a Madrid di Il rifugio atomico

La prima stagione di Il rifugio atomico è stata girata interamente in Spagna, con base principale a Madrid. La capitale spagnola è ormai diventata uno dei poli più importanti per le produzioni Netflix, grazie alle infrastrutture moderne e a una politica di incentivi fiscali che ha attratto numerose produzioni internazionali. Le riprese principali sono iniziate all’inizio del 2024 e si sono protratte fino alla fine di luglio dello stesso anno, con un imponente sforzo organizzativo che ha coinvolto centinaia di professionisti.

Il Centro di Produzione Europeo Tres Cantos

Gran parte delle riprese si è svolta presso il Centro di Produzione Europeo Tres Cantos, situato all’interno della Ciudad de la Tele, alle porte di Madrid. Si tratta del più grande complesso di studi Netflix nell’Unione Europea, già utilizzato per altre serie spagnole di successo. È qui che è stato ricostruito il cuore del bunker Kimera, con set modulari che permettevano di girare più scene contemporaneamente. Questo centro è diventato un punto molto utilizzato non solo per Il rifugio atomico, ma anche per altre produzioni.

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Il megaset di Colmenar Viejo per Il rifugio atomico

Oltre agli studi di Tres Cantos, un gigantesco megaset è stato costruito a Colmenar Viejo, un comune non distante da Madrid. Il set, di oltre 7.000 metri quadrati, è stato concepito come un vero e proprio labirinto sotterraneo, con più di 100 ambienti interconnessi, corridoi, zone comuni e spazi privati che hanno reso l’ambientazione estremamente realistica. La costruzione del set ha richiesto più di sette mesi e ha coinvolto circa 4.800 comparse nel corso delle riprese. La capacità del complesso era tale da permettere a tre troupe diverse di lavorare in contemporanea in Il Rifugio atomico, un’impresa logistica rara anche per produzioni hollywoodiane.

Innovazioni tecnologiche e produzione virtuale

Un altro elemento importante della serie è stato l’uso della produzione virtuale. Il rifugio atomico è la prima serie spagnola a impiegare in maniera estensiva effetti visivi in-camera. Grazie a uno schermo LED di 30 x 6 metri e a un ulteriore pannello sul soffitto, il team creativo ha potuto realizzare oltre 160 sequenze in ambienti virtuali direttamente sul set, riducendo i tempi di post-produzione.

L’estetica del bunker

La direzione artistica di Il rifugio atomico ha puntato a un design ispirato al minimalismo post-bellico. I corridoi angusti, i materiali metallici e i giochi di luce hanno creato un senso di oppressione, in contrasto con gli spazi di lusso del Kimera Park, dotati persino di un giardino zen con un bonsai alto otto metri, costruito in cinque mesi di lavoro.

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Le specialità culinarie di Madrid: oltre le location di Il rifugio atomico

Parlare di Madrid non significa solo raccontare del set di Il rifugio atomico: la capitale spagnola è anche una delle mete gastronomiche più amate. Durante le riprese, cast e troupe hanno potuto sicuramente assaporare alcune delle specialità locali. Tra i piatti simbolo spicca il cocido madrileño, uno stufato a base di ceci, carne e verdure servito in più portate, ideale per affrontare le giornate più lunghe sul set. Non mancano le celebri tapas, piccoli assaggi di piatti tradizionali come crocchette di prosciutto, tortilla di patate e calamari fritti, perfetti per condividere un momento di convivialità. Altro piatto iconico è il bocadillo de calamares, panino con calamari fritti croccanti, spesso accompagnato da una birra fresca nelle taverne storiche attorno a Plaza Mayor. E per chiudere in dolcezza, impossibile non citare i churros con chocolate, una delle colazioni più amate dai madrileni e dai turisti.

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