Hotel Costiera: intervista ad Antonio Gerardi, Amanda Campana e Pierpaolo Spollon, tra ansie, risate e “chimica sul set” [VIDEO]

La nostra intervista a parte del cast di Hotel Costiera

Hotel Costiera è la nuova serie originale Prime Video disponibile dal 24 settembre 2025, un progetto ambizioso che porta il crime sulle scogliere della Costiera Amalfitana. Sei episodi diretti da Adam Bernstein e Giacomo Martelli, con protagonista Jesse Williams nei panni di Daniel De Luca, un fixer dal passato misterioso che si ritrova a indagare sulla scomparsa di una giovane erede di un lussuoso hotel. Tra intrighi, segreti e ironia, la serie intreccia un racconto corale dove spiccano anche Maria Chiara Giannetta, Amanda Campana, Pierpaolo Spollon e Antonio Gerardi. Oltre al fascino della costiera amalfitana, spicca un cast di diversi nomi italiani, perfettamente integrati con la parte straniera. Hotel Costiera riesce nel delicato equilibrio di comporre un mosaico recitativo ben architettato, dove attori conosciuti al pubblico italiano si integrano perfettamente nelle controparti internazionali. Antonio Gerardi su tutti, attore dalla grande versatilità, diventa un personaggio che accompagna con ironia e bravura il protagonista Daniel in tutti i suoi casi più problematici.

Nei primi due episodi, Spollon e Campana compaiono più sullo sfondo, complice la linea narrativa che si sviluppa più avanti, ma lasciando intravedere una serie di avvenimenti carichi di significato. Qui, nell’intervista, abbiamo ripercorso un po’ le differenze di metodo e di lavoro tra i set italiani e quelli americani. Due approcci e due filosofie diverse; più istrionica e mattatrice quella italiana, rispetto a quella americana, decisamente più rigorosa e metodica. Sicuramente entrambi i metodi nascondono insidie e punti di forza, ma nell’esperimento mixato di Hotel Costiera viene fuori un equilibrio del tutto innovativo.

Hotel Costiera: intervista ad Antonio Gerardi, Amanda Campana e Pierpaolo Spollon [VIDEO]

Sull’ansia di doversi confrontare in un set così importante, e con un regista dalla grande caratura internazionale Amanda Campana si è espressa così: “Inizialmente c’era molta ansia, mi chiedevo ‘cosa vado a farci?’, poi in realtà sul set è stato tutto molto semplice”. Ha proseguito parlando della grande generosità del regista Adam Bernstein: “Adam sa quello che vuole, è molto chiaro nelle indicazioni, molto gentile nei modi, non crea assolutamente distacco, anzi, ti aiuta proprio per metterti a tuo agio”.

Con Antonio Gerardi e Pierpaolo Spollon abbiamo parlato della differenza di approccio tra i set americani e quelli italiani e, soprattutto, cosa li unisce. Spollon: “C’è una componente molto italiana, che si traduce nel sapersi arrangiare che è identificativa del nostro modo di essere. Ovvero nella capacità di saper ottenere tanto anche con poco, questo vale per noi attori, ma anche per tutti gli altri reparti tecnici”. Un esempio ha chiarito ancora di più il racconto: “Ci sono dei momenti nei quali mancando proprio di mezzi, noi italiani riusciamo ad arrangiarci con molto poco. La stessa cosa vale anche per gli attori: parlo per me, ma posso parlare anche per – nonostante non abbia mai detto niente Adam su di me – (riferendosi invece ad Antonio Gerardi con lo sguardo) – Antonio”. Qui, entrambi gli attori ridono, cadono le maschere dell’intervista e ci si lascia andare un po’ di più.

Ha proseguito Spollon: “Lo staccare un attimo, scherzare, distrarsi, sono tutte componenti che liberano la testa dalla concentrazione. Ovviamente questa cosa porta con sé lati positivi e negativi, è un modo per dipanare lo stress, l’ansia, per essere più tranquilli quando poi si va in scena. Serve al cervello per pensare ad altro in quel momento, e ti aiuta. La creatività se non è bloccata all’interno di quello che si è studiato, viaggia troppo”.

“Verissimo”, ha confermato Gerardi, che a quel punto, con il suo solito fare ironico aggiunge sarcastico: “Cos’altro posso dire io? Possiamo anche chiuderla qua secondo me!!!”. Provocando risa generali. Un commento però siamo riusciti a strapparlo, sull’importanza di saper rubare con gli occhi: “Sul set abbiamo imparato tutti, chiunque arrivi sul set porta la sua esperienza. Non c’è niente da insegnare, anzi sul set si va per imparare. Io quando vado sul set non devo far altro che rubare agli altri”.

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