Eric Dane, a pochi mesi dalla diagnosi di SLA, compare in un commovente e importante messaggio per i fan [VIDEO]

L'attore di Grey's Anatomy ed Euphoria non si arrende dopo la terribile diagnosi.

Un volto segnato dalla malattia, la voce più lenta ma ancora ferma: così Eric Dane si è mostrato ai suoi fan, in un video pubblicato su Instagram. Anziché entrare nel merito di cinema o premi, l’attore di Grey’s Anatomy ed Euphoria ha lanciato un appello pubblico sulla lotta contro un terribile nemico invisibile come la SLA.

“Mi chiamo Eric Dane. Sono un attore, un padre e ora una persona che vive con la SLA”, afferma nel filmato, realizzato insieme a I AM ALS, movimento guidato da pazienti con sede a Washington, che punta a mettere fine a una malattia rimasta incurabile per oltre un secolo. “Per troppo tempo ci siamo rassegnati allo status quo. È il momento di trovare la strada più rapida verso una cura”.

Eric Dane: il messaggio sulla lotta contro la SLA

Eric Dane manda un importante massaggio ai fan dopo la diagnosi di SLA - Cinematographe.it

Dane aveva annunciato la diagnosi lo scorso aprile. Nel messaggio diffuso lunedì ha spiegato che l’iniziativa mira a raccogliere un miliardo di dollari nei prossimi tre anni, per accelerare lo sviluppo di terapie sperimentali e rendere concreto l’obiettivo di un futuro senza SLA. I follower hanno notato la lentezza nel suo eloquio, un sintomo tipico della malattia.

Il suo appello è arrivato il giorno dopo la mancata presenza agli Emmy di Los Angeles, dove avrebbe dovuto salire sul palco insieme a Jesse Williams, collega e amico dai tempi di Grey’s Anatomy. “Sul set e fuori, per me Eric è come un fratello”, ha detto Williams a E! News.

Lo scorso giugno, in un’intervista a Good Morning America con Diane Sawyer, Dane aveva raccontato di aver già perso l’uso del braccio destro e di temere per mano sinistra e gambe. “Forse nel giro di qualche mese non potrò più muovere la mano sinistra. È una realtà dura da accettare”.

Nonostante tutto, l’attore – padre di due figli – partecipa a un programma di ricerca clinica e assume farmaci che potrebbero rallentare la progressione della SLA. “Sto combattendo con tutte le forze”, ha sottolineato. “Molto è fuori dal mio controllo, ma non la mia volontà di resistere”.

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