Addio a Gianni Quaranta, maestro della scenografia italiana. Vinse l’Oscar per Camera con vista
Nel 1987 vinse l’Oscar per la migliore scenografia con Camera con vista di James Ivory
È morto all’età di 81 anni Gianni Quaranta, scenografo, regista e costumista che, con il suo talento, ha lasciato un segno indelebile nel cinema e nel teatro internazionale. Nato ad Arsiè, in provincia di Belluno, nel 1943, Quaranta era considerato uno dei più grandi scenografi italiani, capace di coniugare rigore storico, sensibilità estetica e forza narrativa.
Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, iniziò presto a collaborare con i più grandi registi del Novecento, da Franco Zeffirelli a Luchino Visconti, fino a Peter Hall, lavorando tra Roma, Milano, New York e Los Angeles. La sua carriera, lunga e versatile, spaziava dal cinema alla lirica, fino al teatro di prosa, sempre con la stessa cura maniacale per i dettagli e l’armonia dello spazio scenico.

Tra le sue scenografie più celebri figurano quelle di La leggenda del santo bevitore di Ermanno Olmi, Novecento di Bernardo Bertolucci, Tutto a posto e niente in ordine di Lina Wertmüller, Tre simpatiche carogne di François Giroud e Cortesie per gli ospiti di Paul Schrader.
Il successo internazionale arrivò nel 1987, quando vinse l’Oscar per la migliore scenografia con Camera con vista di James Ivory, riconoscimento condiviso con la costumista Jenny Beavan. Per lo stesso film ottenne anche il David di Donatello e il BAFTA Award. La sua carriera era già stata consacrata da prestigiose nomination: all’Oscar nel 1972 per Fratello sole, sorella luna e nel 1983 per La traviata, entrambi diretti da Zeffirelli. In Francia aveva vinto anche il César per Farinelli – Voce regina.
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