Giurato numero 2: il film di Clint Eastwood è ispirato a una storia vera?

Il film parla di quanto fragile e complesso sia il sistema giudiziario, dove tutto può dipendere dalla coscienza di una sola persona.

Con Giurato numero 2 Clint Eastwood firma quello che potrebbe essere uno degli ultimi capitoli della sua lunga carriera da regista. Il film, interpretato da Nicholas Hoult nei panni del protagonista Justin Kemp, mette in scena un dramma giudiziario che si intreccia con un profondo dilemma morale: cosa accade se un uomo chiamato a far parte di una giuria scopre di essere lui stesso il vero colpevole del crimine in esame? Una premessa potente che solleva domande universali su coscienza, colpa e responsabilità. Ma viene spontaneo chiedersi: la storia di Giurato numero 2 si basa su fatti realmente accaduti?

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Quanto c’è di vero in Giurato numero 2?

Giurato numero - cinematographe.it

La vicenda di Justin Kemp e dell’imputato James Sythe non nasce da un fatto di cronaca, ma da un’intuizione dello sceneggiatore Jonathan Abrams. L’autore di Giurato numero 2, infatti, ha confermato che la storia è totalmente di finzione. Tuttavia, l’idea non è nata nel vuoto: il seme del racconto è stato piantato osservando la realtà dei tribunali americani. Abrams ha raccontato di aver assistito personalmente alle selezioni delle giurie, rimanendo colpito dalle persone che tentavano in ogni modo di sottrarsi al servizio. Da quella situazione surreale nacque una domanda: e se qualcuno dichiarasse di non poter far parte della giuria perché colpevole del reato? Da questa provocazione è scaturita la trama del film.

Giurato numero 2 è una storia vera? Il caso che ha acceso l’immaginazione

Un altro elemento che ha contribuito alla nascita della sceneggiatura di Giurato numero 2 è legato a un’esperienza concreta vissuta da Abrams. Un suo caro amico, all’epoca pubblico ministero in California, gli chiese di aiutarlo a scrivere un’arringa finale per un processo apparentemente senza speranze. Lo sceneggiatore, pur non essendo un avvocato, mise mano al testo con lo stesso approccio creativo che avrebbe usato per un film. Sorprendentemente, la difesa funzionò e la giuria si lasciò convincere, portando a una vittoria inaspettata. Questo episodio dimostrò ad Abrams quanto la narrativa e la costruzione di una storia potessero influenzare anche la realtà di un’aula di tribunale, accendendo in lui l’idea di sviluppare un film ambientato in quel contesto.

Un racconto che privilegia i personaggi

Quando Clint Eastwood ha letto la sceneggiatura di Giurato numero 2, ne è rimasto affascinato non tanto per l’aspetto thriller, quanto per l’approfondimento psicologico. L’intento di Abrams non era raccontare un’indagine classica, ma mettere lo spettatore di fronte al dramma umano di un uomo comune che si scopre colpevole. Justin Kemp non è un criminale senza scrupoli, bensì un individuo ordinario che si ritrova intrappolato in una situazione straordinaria. Eastwood ha chiesto allo sceneggiatore di togliere tutto ciò che era superfluo, lasciando emergere il cuore della vicenda: il conflitto interiore di un uomo che vuole salvarsi senza sacrificare l’innocenza di un altro.

L’opposizione tra Justin e James in Giurato numero 2

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Parallelamente, Abrams ha lavorato molto anche sul personaggio di James Sythe in Giurato numero 2, l’uomo accusato dell’omicidio. Inizialmente Sythe appare come un individuo problematico, segnato da un passato turbolento, ma nel corso della storia lo spettatore inizia a provare empatia per lui. Questo ribaltamento crea un contrasto affascinante: da un lato il “buono colpevole”, rappresentato da Justin, e dall’altro il “cattivo innocente”, impersonato da James. Un gioco di specchi che mette in discussione le categorie tradizionali di giusto e sbagliato, colpevole e innocente.

I riferimenti cinematografici

Giurato numero 2 non nasce nel vuoto, ma dialoga con altre opere del genere. Abrams ha dichiarato di essersi ispirato a La parola ai giurati, capolavoro del 1957 che mostrava il peso delle decisioni di una giuria. Tuttavia, per il tono e l’atmosfera, la sua fonte di riferimento è stato un altro film di Eastwood, Mystic River, che esplora colpa e giustizia attraverso una lente cupa e realistica.

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Giurato numero 2 è un film che parla a tutti

Sebbene sia un’opera di pura finzione, Giurato numero 2 risuona perché parla a chiunque. Chiunque potrebbe trovarsi nella giuria di un processo, e chiunque porta con sé errori e segreti che preferirebbe non condividere. Justin Kemp diventa così il volto di un conflitto universale: proteggere sé stessi o affrontare le conseguenze delle proprie azioni? Allo stesso tempo, il film mostra quanto fragile e complesso sia il sistema giudiziario, dove tutto può dipendere dalla coscienza di una sola persona.

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