Sharon Stone contro il reboot di Basic Instinct: “Che senso ha?”

Sharon Stone non ha usato mezzi termini nel commentare il reboot di Basic Instinct che Amazon MGM Studios ha messo in cantiere. Intervistata dal Today Show, l’attrice ha reagito con sarcasmo: “Va a finire come quello a cui ho già partecipato. Io dico solo: perché lo fate? Andate pure avanti, ma buona fottuta fortuna.”

Parole che suonano come una porta chiusa a ogni ipotesi di ritorno nei panni di Catherine Tramell, ruolo che nel 1992 la consacrò star internazionale. Il film di Paul Verhoeven incassò oltre 350 milioni di dollari, divenendo un fenomeno di costume grazie al mix esplosivo di erotismo e suspense. Ma il tentativo di replicarne la magia con Basic Instinct 2 nel 2006 si rivelò un clamoroso flop, destinato a scomparire rapidamente dalla memoria collettiva.

Una scelta importante per Sharon Stone e Basic Instinct

Amazon ha deciso di riprovarci, affidando nuovamente la sceneggiatura a Joe Eszterhas, pagato 2 milioni di dollari con la possibilità di arrivare a 4 se il progetto andrà in produzione. L’operazione, descritta come “anti-woke”, non è priva di rischi: già all’uscita, il film originale fu contestato dalle comunità LGBTQ+ per la rappresentazione stereotipata dell’omosessualità. Riproporre oggi quegli stessi codici potrebbe sembrare anacronistico.

Stone, oggi 67enne, affronta la questione con distacco: “Sono a un punto della mia vita in cui non mi preoccupo più. Mi sono già ritirata una volta, e sono già morta un paio di volte. Cosa possono farmi? Uccidermi di nuovo? Prego, fate pure.” Una dichiarazione che conferma la sua indipendenza dalle logiche di Hollywood e che restituisce un’eco della sua Catherine, ironica e impenetrabile.

Nel frattempo, l’attrice è impegnata con Nobody 2, dove interpreta una spietata boss del crimine. Quanto al reboot, resta un interrogativo: è possibile riscrivere un mito senza tradirlo? Forse no. E Sharon Stone sembra già conoscere la risposta.