Neat Burger addio: fallita la catena di hamburgerie vegane di Hamilton e DiCaprio

Dal sogno green alla resa: quando nemmeno le star bastano a salvare un fast food.

Lewis Hamilton e Leonardo DiCaprio ci avevano messo la faccia e pure parecchio entusiasmo. Nel 2019 Neat Burger sembrava destinata a diventare la risposta vegana ai colossi del fast food, con un modello che puntava su hamburger vegetali e un’immagine fresca, green e internazionale. Oggi invece la catena abbassa definitivamente la serranda: la società ha nominato lo studio FRP Advisory come liquidatore, chiudendo così un’avventura iniziata con grandi ambizioni e finita nel giro di pochi anni.

Neat Burger chiude: Hamilton e DiCaprio dicono addio al fast food vegano

Chiude il Neat Burger, il ristorante vegano di Hamilton e DiCaprio - Cinematographe.it
Ph. Credits: Beto Issa/Presidencia de la República Mexicana (Wikimedia Commons)

Il progetto era partito bene. Londra aveva accolto otto locali, poi il marchio aveva fatto il salto anche a Milano e a New York. Ma i primi scricchiolii erano arrivati già nel 2022, quando il ristorante nella Grande Mela aveva chiuso i battenti. Da lì la discesa è stata costante: l’ultimo punto vendita britannico è stato spento lo scorso aprile, lasciando a casa circa 150 dipendenti.

I conti non perdonavano. Nel 2022 Neat Burger aveva accumulato una perdita di quasi 8 milioni di sterline, più del doppio rispetto all’anno precedente. Tra affitti alle stelle, costi operativi in salita e una clientela che faticava a diventare stabile, il sogno si è sbriciolato. Nemmeno la comunicazione ottimista di un portavoce nel 2023, quando si tentava la strada del “riduciamo per crescere”, è riuscita a invertire la rotta.

A complicare le cose c’era stato anche un episodio poco edificante: il locale di Camden, a nord di Londra, era finito con una valutazione scarsa sul fronte igienico, salvo poi ottenere il massimo punteggio al controllo successivo. Nel frattempo però la reputazione si era incrinata in un mercato dove ogni dettaglio conta.

Il colpo finale è arrivato con il cambio di umore dei consumatori: tra inflazione e ricerca di soluzioni più economiche, l’opzione vegana gourmet non ha più convinto come nei primi tempi. E così, nonostante due testimonial globali come Hamilton e DiCaprio, la catena ha gettato la spugna. Segno che l’etica e la sostenibilità fanno notizia, ma senza una base economica solida restano soltanto buone intenzioni.

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