Only Murders in the Building – stagione 5: recensione della serie TV Disney+
Una serie di qualità, nonostante qualche piccolo difetto!
Come accaduto con le precedenti stagioni, anche Only Murders in the Building 5 riparte su Disney+ esattamente dove si erano concluse le vicende del quarto ciclo di episodi. Qualche giorno dopo il matrimonio di Oliver (Martin Short) e Loretta (Meryl Streep), lui e gli amici Charles (Steve Martin) e Mabel (Selena Gomez) devono nuovamente indagare su un nuovo omicidio accaduto nel loro palazzo. Anche stavolta, la vittima è una persona che conoscevano: il portiere Lester (Teddy Coluca), trovato morto nella fontana allestita nel cortile per le nozze. Dopo lo shock iniziale, i tre podcasters si rifiutano di credere che si tratti di un incidente, per questo cominciano ad indagare. Gli indizi li porteranno nei lati più oscuri di New York, dove sono coinvolti potenti miliardari, la vecchia mafia, e misteriosi residenti dell’Arconia. Il loro palazzo nasconde tanti di quei segreti che ancora devono essere svelati. A scioccarli di più sarà però scoprire una frattura profonda tra la Grande Mela che pensavano di conoscere, e una nuova città in cui è in atto una lotta tra criminali.
Only murders in the building 5: la forza della serie tv sta nel suo cast eccellente

Dopo aver raccontato il lato oscuro di Hollywood nella quarta stagione, Only Murders in the Building 5 si addentra in un territorio più pericoloso, quello legato alla criminalità organizzata (le citazioni a Il Padrino sono ben volute). Charles, Oliver e Mabel si trovano a indagare sulla morte sospetta del loro amato portiere Lester, un uomo apparentemente tranquillo, che in realtà celava un lato nascosto; ed è da lì che la quinta stagione si spinge più in là, portando i suoi tre protagonisti – Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez sono sempre in stato di grazia – a intrecciare le strade con altrettanti grandi guest stars: Téa Leoni, dopo la breve apparizione nel finale della quarta stagione, riappare per chiedere loro di indagare sulla morte del marito Nicky Caccimelio (Bobby Cannavale); Christoph Waltz interpreta una sorta di Elon Musk, un uomo assetato di potere dotato di un’incredibile freddezza; Renée Zellweger è un’imprenditrice del design di interni; e Logan Leerman è una specie di Mark Zuckerberg in erba. L’intreccio permette alla trama di evolversi e di spostarsi su altri territori, che portano i nostri eroi a chiedersi fino a che punto sono disposti a spingersi per non perdere ciò che amano di più – la loro casa, la Arconia, e gli affetti più cari.
Only Murders in the Building 5 presenta qualche debolezza, specie nella sua risoluzione finale che sembra un po’ troppo forzata e si ha la sensazione che manchino dei pezzi nella trama, ma il format rimane lo stesso. Il mistero si protrae lungo tutta la stagione, portando lo spettatore a indagare insieme a Charles, Oliver e Mabel, e lasciandosi affascinare dai loro botta-e-risposta, i confronti generazionali, e le loro vicende personali. I tre amici hanno ormai un rapporto molto stretto, ma comprendono di essere arrivati a un punto in cui devono fare i conti con le loro vite. Il matrimonio di Oliver con l’attrice Loretta (Meryl Streep, presente nel cast ricorrente dalla terza stagione) mette a dura prova l’ex regista teatrale, diviso tra il dover trovare un equilibrio personale e il non perdere l’amicizia di lunga data con Charles. La quinta stagione pullula di attori eccellenti come mai si era visto prima. Tra loro brillano Meryl Streep e Renée Zellweger, che condividono delle sequenze molto “teatrali” in cui mettono in mostra tutto il loro carisma, il loro talento e anche la loro vena comica.
Only murders in the building 5: valutazione e conclusione
Nonostante qualche debolezza, specialmente nella parte finale della stagione, Only murders in the building 5 si conferma un prodotto di qualità. La forza della serie Disney+ rimane il suo cast: Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez sono ormai un tutt’uno con i loro personaggi, e le interazioni avvengono in modo spontaneo, senza bisogno di dover fingere un’alchimia presente fin dalla prima stagione. La chiave sta nell’aver saputo amalgamare la Hollywood di vecchia e nuova generazione, come avviene anche in questo quinto capitolo, dando vita a una sceneggiatura ricca di contenuti. La presenza delle guest stars di alto livello è un altro punto di forza, che si rinnova di stagione in stagione. Only murders in the building raggiunge il suo culmine nelle interazioni tra Meryl Streep e Renée Zellweger: perfette e in armonia con i loro personaggi, come ci si aspetta da due attrici Premio Oscar. La serie tv potrebbe andare benissimo avanti per altre stagioni, ma prima o poi esiste una fine per tutto. A lungo andare, il format potrebbe mostrare segni di stanchezza, e non per via del suo cast, ma per una struttura narrativa che rischia di ripetersi e che già accusa i primi segnali in questa stagione.