Tobey Maguire e quella volta che fu licenziato dal ruolo di Spider-Man: ecco chi stava per rimpiazzarlo!
Quando sei l’uomo più famoso del mondo… e ti tirano giù dalla ragnatela.
Dopo Spider-Man, nel 2002, Tobey Maguire è esploso. Ovunque andasse, la gente lo fermava, lo riconosceva al volo. Era diventato il tipo di attore che tutti volevano, quello che — in quel momento — era il volto da avere.
Tobey Maguire: il giorno in cui Sony pensò di rimpiazzarlo in Spider-Man

Nel 2003, mentre Sony pianificava il secondo capitolo, Maguire provò a giocare sporco: mandò il medico al posto suo a un incontro con il regista Sam Raimi e la produttrice Laura Ziskin, dicendo che si era infortunato alla schiena girando Seabiscuit. Un modo per spingere la produzione a rallentare e, nel frattempo, rinegoziare al rialzo.
Sony non abboccò. Anzi: chiamò il suo bluff. Fece sapere che, visto il presunto infortunio, non potevano permettersi ritardi. E si mise in contatto con Jake Gyllenhaal, che all’epoca stava anche con Kirsten Dunst (Mary Jane nel film). In pratica: Tobey fuori, Jake dentro.

Quando la notizia arrivò agli agenti di Tobey Maguire, scattò il panico. Intervennero subito per calmare le acque, promettendo che Tobey avrebbe “fatto il bravo”. E così fu: test medici, faccia contrita, scuse ufficiali. Alla fine tornò a bordo, e con un nuovo stipendio: 17 milioni di dollari per Spider-Man 2. Altro che schiena rotta. Tobey ha sempre negato che si trattasse di una mossa strategica. Ma in un’intervista al Los Angeles Times ammise: “Alla fine ho dovuto guardarli in faccia e dire: ‘Mi dispiace. Farò tutto quello che serve’”.
Jake, alla fine, la tuta l’ha indossata davvero, ma da villain, in Far From Home, contro Tom Holland. E sì, confermò anche lui: “C’era stata una chiacchierata. Ma Spider-Man… quello vero, era Tobey”. Benvenuti a Hollywood, dove un passo falso basta per perdere il ruolo della vita.
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