La campagna con Sydney Sweeney che sta scatenando accuse di eugenetica

L’ultimo spot di American Eagle con Sydney Sweeney è finito nell’occhio del ciclone per i suoi toni considerati ambigui e regressivi

Una frase, un gioco di parole e una campagna pubblicitaria che ha scatenato una vera e propria tempesta sui social. L’ultimo spot di American Eagle, noto brand statunitense di denim, è finito nell’occhio del ciclone per i suoi toni considerati ambigui e, secondo molti, regressivi. Protagonista della campagna è Sydney Sweeney, attrice di punta delle serie Euphoria, immortalata con un paio di blue jeans e accompagnata dalla scritta: “Sydney Sweeney ha ottimi jeans”. In inglese, però, “jeans” e “genes” – “geni” – suonano identici. E per una fetta di pubblico la pubblicità è andata ben oltre l’abbigliamento, toccando corde delicate come l’eugenetica e la rappresentazione dei canoni estetici.

Le accuse si sono moltiplicate quando uno dei video della campagna è circolato online. Nella clip, Sweeney si abbottona i pantaloni mentre una voce recita: “I jeans-geni vengono trasmessi dai genitori ai figli e determinano caratteristiche come colore dei capelli, personalità e occhi”. Poi l’attrice guarda in camera e conclude: “I miei geni sono blu”. Un gioco linguistico che, secondo molti, richiama in maniera inquietante l’idea di tratti “desiderabili”, evocando modelli estetici legati a magrezza, bianchezza e perfezione fisica.

La polemica non si è fermata ai social: anche la critica di moda Rachel Tashjian del Washington Post ha osservato come la campagna sembri inserirsi in un più ampio ritorno a valori estetici “di un’altra epoca”. “Negli ultimi anni la moda aveva abbracciato la body positivity. Ora vediamo una nuova ondata di immagini che celebrano magrezza, bianchezza e ricchezza ostentata”, ha scritto.

American Eagle ha risposto alle critiche definendo la campagna “audace e giocosa”, spiegando che il modello di jeans scelto – ribattezzato “Sydney Jean” e venduto a circa 70 euro – è un’edizione limitata con una farfalla ricamata sulla tasca posteriore, simbolo della lotta contro la violenza domestica. L’azienda ha anche annunciato che i proventi saranno devoluti a Crisis Text Line, organizzazione no profit che supporta chi vive situazioni di disagio psicologico. Sydney Sweeney, invece, ha scelto il silenzio, lasciando che fosse il pubblico a discutere.

Nemmeno la politica è rimasta a guardare. Il senatore repubblicano Ted Cruz ha commentato la vicenda su X con toni sarcastici: “Ora la sinistra pazza si è scagliata contro le belle donne. Sono sicuro che questo avrà un buon riscontro nei sondaggi”. Tra accuse di eugenetica, strategie di marketing “provocatorie” e difese a spada tratta, una cosa è certa: American Eagle voleva far parlare di sé. E ci è riuscita.