Uma Thurman scettica su Pulp Fiction: “Un piccolo film…”

Uma Thurman non si aspettava che Pulp Fiction sarebbe diventato il cult che tutti noi conosciamo e amiamo.

Uma Thurman non aveva idea che Pulp Fiction sarebbe diventato il fenomeno culturale che conosciamo oggi. All’epoca, per lei era solo “un piccolo film” indipendente con una sceneggiatura originale e fuori dagli schemi. Eppure, quell’incontro con Quentin Tarantino le cambiò la carriera per sempre.

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In una recente intervista al Times, l’attrice ha ricordato come la Miramax non fosse affatto convinta della scelta di Tarantino. Lo studio spingeva per nomi più “sicuri” come Holly Hunter o Meg Ryan, arrivando persino a proporre Meg Tilly e Alfre Woodard. Ma il regista era irremovibile: dopo aver incontrato Uma, sapeva di aver trovato la sua Mia Wallace. Una scelta che si rivelò iconica. L’immagine di Uma con caschetto nero e sigaretta in mano finì su ogni locandina, mentre il ballo con John Travolta entrò immediatamente nella storia del cinema.

Thurman, che all’epoca aveva già una carriera decennale, confessò: “Sapevo che la sceneggiatura era speciale, ma pensavo che sarebbe rimasto un film di nicchia. Non mi aspettavo nulla di tutto questo.” E aggiunge che solo col tempo ha realizzato quanto Tarantino abbia influenzato un’intera generazione di registi e showrunner. In passato aveva anche rivelato a Vanity Fair di aver quasi rifiutato il ruolo per via della “volgarità” percepita nello stile di Tarantino, memore di precedenti flop. “Temevo che non fosse il progetto giusto per me. Col senno di poi, non ci credo nemmeno io di aver esitato.”

Oggi, mentre si prepara a tornare sul piccolo schermo con Dexter: Resurrection, Uma riconosce che l’impronta di Tarantino è ovunque. “Non puoi lanciare un sasso a Hollywood senza colpire un suo fan,” dice con un sorriso. E la sua Mia Wallace resta la prova che a volte basta dire sì al progetto giusto per entrare nella leggenda.