Achille Costacurta racconta il suo periodo buio: ” mi drogavo con la mescalina e ho tentato il suicidio col metadone”

Dagli abissi alla rinascita: il figlio di Billy e Martina racconta senza filtri il dolore, la salvezza e il suo nuovo inizio.

A vederlo oggi, con quel viso pulito e uno sguardo finalmente dritto, nessuno direbbe che Achille Costacurta, vent’anni appena, ha attraversato l’inferno. Un vero inferno, fatto di carcere minorile, metadone, botte, tentativi di suicidio. A 17 anni era dentro un istituto penale a Parma, distrutto da dentro. Ho provato a togliermi la vita con sette boccette di metadone. Nessuno sa spiegarsi come io sia ancora vivo”, ha raccontato a Repubblica.

Achille Costacurta: dalla detenzione alla rinascita

L'inferno attraversato da Achille Costacurta - Cinematographe.it

Nato da Martina Colombari e Billy Costacurta, due volti noti e amati, Achille non ha avuto una corsia preferenziale. Anzi, ha bruciato ogni tappa al contrario. A 15 anni finisce in carcere: “Mi hanno trovato dei coltelli nell’armadietto di scuola”. Dentro, botte vere, umiliazioni, rabbia che ti mangia. Un agente gli spezza la sigaretta in faccia, lui sputa, poi si ritrova chiuso in una stanza a prendere schiaffi. “Ero solo un ragazzino”, dice. Ma nessuno lì dentro fa sconti.

Poi, al suo diciottesimo compleanno, arriva la mescalina. Un incubo lungo un anno. “Le droghe sono il demonio. Ti prendono e ti portano via”. E infatti quasi ci riescono. Ma in mezzo a questo abisso, ci sono due genitori che non mollano. Billy confessa di aver retto solo grazie alla forza di Martina: “Un gigante. Senza di lei, non so come avremmo fatto”.

L'inferno attraversato da Achille Costacurta - Cinematographe.it

Oggi Achille vive a Palermo. Ha cambiato aria, città, pelle. “Milano mi metteva ansia. Qui la gente ti accoglie, non ti giudica. Mi sono sentito come in India, sacro”. E forse un po’ lo è, sacro: perché è tornato indietro dall’orlo. Adesso sogna di aprire un centro per ragazzi con sindrome di Down. Dice che aiutarli gli dà le farfalle nello stomaco. Un tempo cercava di sparire. Ora, vuole lasciare il segno.

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