Paolo Guzzanti: “un’ingiustizia toglierci i vitalizi, non navigo nell’oro”
Dalla rabbia contro i grillini alla nostalgia per i “padri fondatori”: Guzzanti torna a far parlare di sé, tra vitalizi, Proietti e democrazia in crisi.
Per molti, il taglio ai vitalizi voluto dal Movimento 5 Stelle fu una vittoria simbolica contro la “casta”. Per Paolo Guzzanti, invece, fu un colpo al cuore della democrazia parlamentare. Giornalista, ex parlamentare e presidente della Commissione Mitrokhin, Guzzanti ancora oggi ricorda con fastidio quella delibera: non per questioni economiche, precisa, ma per principio.
Paolo Guzzanti contesta il taglio dei vitalizi

“Il vitalizio”, dice, “non era un privilegio, ma un riconoscimento. Se uno lascia il proprio mestiere – medico, avvocato, giornalista – per servire in Parlamento, va compensato. I padri costituenti l’avevano concepito così”. Non digerisce lo spirito punitivo con cui, secondo lui, i 5 Stelle si sono mossi: “Hanno agito con violenza, hanno umiliato l’istituzione. Parlare di scatoletta di tonno a proposito del Parlamento? Una barbarie”.
Per Guzzanti, il discredito non nasce con Di Maio o Grillo, ma molto prima: “Tutto parte da Craxi e le monetine. Lì si è spezzato qualcosa. La sinistra applaudiva, e anche parte della destra. Da lì in poi è passato un messaggio devastante: chi ha fatto politica è colpevole a prescindere”.

Oggi il Collegio d’appello del Parlamento potrebbe ribaltare la decisione sui vitalizi. Guzzanti è tra i mille ex parlamentari che hanno firmato il ricorso. Il suo assegno? “Circa 3.000 euro. Tra quelli toccati meno, perché ero già nel sistema contributivo”. E sì, ne è fiero: “Perché non dovrei esserlo? Ho lavorato per il Parlamento, ho dato il sangue”.
Eppure qualche tempo fa chiese aiuto con una colletta, raccontando di avere solo 14 euro in banca. “Molti dubitarono, ma chi ha divorzi, problemi fiscali, lo sa bene. Ora va un po’ meglio, ma non sono certo ricco”.
E conclude con amarezza: “Se tornassi indietro, non so se farei di nuovo il parlamentare. Ne vale la pena? Ho dei dubbi”.
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