Hollywood piange Michael Madsen: “Un poeta travestito da fuorilegge”
Michael Madsen se n’è andato il 3 luglio, a 67 anni, trovato senza vita nella sua casa di Malibu per un arresto cardiaco.
Michael Madsen se n’è andato il 3 luglio, a 67 anni, lasciando un vuoto fragoroso quanto la sua presenza sullo schermo. Il corpo dell’attore, celebre per i ruoli iconici nei film di Quentin Tarantino come Le Iene e Kill Bill, è stato ritrovato nella sua casa di Malibu. L’arresto cardiaco è stato fatale. A poche ore dalla notizia, il mondo del cinema ha iniziato a riversare omaggi e ricordi per un uomo che era molto più di un “duro” di Hollywood.

Virginia Madsen, sorella minore e attrice candidata all’Oscar, ha scritto su Instagram parole che sembrano poesia: “Era tuono e velluto. Malizia avvolta nella tenerezza. Un poeta travestito da fuorilegge. Mi mancheranno le nostre battute, le risate improvvise, il suono della sua voce. Mi mancherà il ragazzo che era prima della leggenda.”
Anche Harvey Keitel, suo compagno di set ne Le Iene, ha ricordato Madsen al New York Post: “Abbiamo perso un altro grande poeta americano. Non dimenticherò mai quella scena con Chris Penn: pura magia cinematografica. Abbraccia Chris da parte mia.” Walton Goggins, che aveva condiviso con Madsen il set di The Hateful Eight, ha scritto sui social: “Quest’uomo… quest’artista… questo mascalzone… una fottuta ICONA. Non ci sono parole, quindi dirò solo questo: ti voglio bene, amico. Un H8TER per sempre.”
Jennifer Tilly, che recitò con lui in The Getaway, ha definito Madsen “uno dei miei attori preferiti con cui abbia mai lavorato”, ricordando quanto la sua audacia e il suo umorismo malizioso la fecero sentire al sicuro e supportata agli inizi della carriera: “Non ricordo di aver mai riso così tanto sul set di un film. Un talento enorme. Se n’è andato troppo presto.”

Nel corso di una carriera che ha abbracciato più di quattro decenni e oltre 70 ruoli tra cinema e TV, Madsen ha costruito una filmografia che brilla per intensità e imprevedibilità. La sua fama esplose con Mr. Blonde, il sadico criminale di Le Iene che tortura un poliziotto al ritmo di Stuck in the Middle With You. Da lì, una lunga collaborazione con Tarantino, resa possibile nonostante – come lui stesso raccontò – le resistenze di Harvey Weinstein: “Harvey non mi ha mai apprezzato. Non mi voleva nei film di Quentin. Ma Quentin mi ha sempre difeso: ‘Sfrutterò Michael, che gli piaccia o no’.”
Robert Rodriguez ha ricordato la sua esperienza con Madsen in Sin City: “Nessuno poteva improvvisare sul set, ma Michael continuava a tirar fuori battute d’oro. Alla fine ci arrendevamo: se qualcuno poteva infrangere le regole, era lui. Mi mancherai, Michael: eri davvero uno dei grandi.”
Anche Rob Schneider, che lo aveva voluto come guest star nella sitcom Real Rob, lo ha descritto come “un gentiluomo che metteva tutti a proprio agio, generoso con le sue storie e con la sua risata contagiosa”. Billy Baldwin ha scritto: “Non era un petardo… era dinamite, sullo schermo e nella vita. È appropriato che ci abbia lasciati proprio nel weekend del 4 luglio.” Titus Welliver, star di Bosch, ha aggiunto: “Mike lascia un’opera che non sarà mai dimenticata. Riposa in pace, fratello: sei andato via troppo giovane.”