I migliori film del XXI secolo secondo il New York Times. La prima posizione è totalmente inaspettata!

La lista del New York Times è un viaggio tra stili, generi e sensibilità. Un mosaico che racconta le inquietudini, i sogni e le lotte del XXI secolo.

Che il cinema sia lo specchio della nostra epoca non è una novità, ma se a riflettere su quali siano stati i migliori film del XXI secolo è il New York Times, allora vale la pena dare un’occhiata. La storica testata americana ha convocato una vera e propria assemblea del cinema mondiale: oltre 500 tra registi, attori e sceneggiatori hanno votato per stilare la lista definitiva della Top 100. Noi vi portiamo in viaggio tra i primi 20 titoli, partendo dalla ventesima posizione fino alla vetta.

Dal 20 al 11: l’inferno di Wall Street, anime giapponesi e deserti post-apocalittici

Leonardo DiCaprio - Cinematographe

20. The Wolf of Wall Street (2013) – Martin Scorsese ci porta tra eccessi, cocaina e truffe finanziarie con un Leonardo DiCaprio in stato di grazia. Più che un film, un urlo alla decadenza capitalista.
19. Zodiac (2007) – David Fincher racconta l’ossessione per la verità in un thriller investigativo cupo e ipnotico, incentrato sul misterioso serial killer dello Zodiac.
18. Y tu mamá también (2001) – Alfonso Cuarón mischia road movie e romanzo di formazione, raccontando desiderio, amicizia e la fine dell’innocenza.
17. I segreti di Brokeback Mountain (2005) – Ang Lee commuove con la storia di un amore impossibile tra due cowboy. Un film che ha cambiato la narrativa queer nel cinema mainstream.
16. La tigre e il dragone (2000) – Ancora Ang Lee, ma stavolta tra voli pindarici sui tetti e spade leggendarie. Un wuxia poetico e potente.
15. City of God (2002) – Violento, travolgente, necessario. Fernando Meirelles racconta le favelas di Rio come fossero un campo di battaglia.
14. Bastardi senza gloria (2009) – Quentin Tarantino riscrive la Seconda Guerra Mondiale con ironia, dialoghi al vetriolo e litri di sangue. Christoph Waltz? Da Oscar.
13. I figli degli uomini (2006) – Un mondo senza nascite, e quindi senza futuro. Alfonso Cuarón torna con una distopia disperata e visivamente rivoluzionaria.
12. La zona d’interesse (2023) – Jonathan Glazer affronta la banalità del male nel quotidiano nazista. Un pugno nello stomaco gelido e necessario.
11. Mad Max: Fury Road (2015) – George Miller ruggisce ancora con un action estremo, viscerale e visivamente abbagliante. Charlize Theron, icona.

Dal 10 al 1: capolavori, incubi e la satira perfetta

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10. The Social Network (2010) – David Fincher firma il ritratto di un’epoca dominata dai social, con Jesse Eisenberg nei panni di un Zuckerberg geniale e inquietante.
9. La città incantata (2001) – Hayao Miyazaki ci trascina in un mondo onirico, misterioso e profondo. Un anime che ha conquistato l’Oscar e il cuore di ogni spettatore.
8. Get Out (2017) – Jordan Peele rivoluziona l’horror, mescolando satira sociale e tensione pura. Il razzismo diventa incubo, ma con intelligenza.
7. Se mi lasci ti cancello (2004) – Michel Gondry e Charlie Kaufman trasformano un amore finito in un viaggio dentro la memoria. Straziante e poetico.
6. Non è un paese per vecchi (2007) – I fratelli Coen firmano un western moderno senza speranza. Anton Chigurh, il killer con la moneta, è già leggenda.

La Top 5: i capolavori del nuovo millennio

5. Moonlight (2016) – Barry Jenkins racconta l’identità e la tenerezza con delicatezza e intensità. Tre atti, una sola anima.
4. In the Mood for Love (2000) – Wong Kar-wai dipinge la malinconia con lenti movimenti di macchina e silenzi sospesi. L’amore non consumato non è mai stato così struggente.
3. Il petroliere (2007) – Daniel Day-Lewis è monumentale in questo ritratto del potere e della follia capitalista. Paul Thomas Anderson scolpisce un film biblico.
2. Mulholland Drive (2001) – David Lynch trasforma Hollywood in un incubo surreale. Misteri, identità frammentate e sogni infranti: benvenuti nel suo labirinto.
1. Parasite (2019) – Al primo posto, senza sorprese, Parasite di Bong Joon-ho. Una satira feroce e lucidissima sulla lotta di classe. Mescola thriller, commedia, horror e dramma sociale. Conquista l’Oscar al miglior film – il primo non in lingua inglese a riuscirci – e si consacra come l’opera simbolo di un secolo già tormentato.

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