Kevin Spacey: “perdono chi mi ha accusato di abusi”

Kevin Spacey a Hollywood è ancora un fantasma, nel Regno Unito pure. Eppure qui in Italia sembra quasi un habitué. Mentre oltreoceano Netflix gli ha sbattuto la porta in faccia, da noi lo accolgono festival, registi e premi a braccia aperte.

Kevin Spacey: voglia di voltare pagina

Il primo è stato Franco Nero nel 2022 per L’uomo che disegnò Dio. Un segnale forte: qualcuno aveva ancora il coraggio di chiamarlo sul set. Poi, nel 2023, è arrivata pure la Stella della Mole a Torino, consegnata da Vittorio Sgarbi e Domenico De Gaetano. E ora, fresco fresco, c’è il Maximo Excellence Award dell’Italian Global Series, il nuovo festival tra Rimini e Riccione diretto da Marco Spagnoli.

Spacey ha ritirato il premio di persona, tenendo pure una masterclass davanti alla sottosegretaria Lucia Borgonzoni. Microfono in mano, ha espresso gratitudine nei confronti dell’Italia: “Ha un posto speciale nel mio cuore”. E non ha dimenticato Franco Nero: “Ha avuto coraggio di scegliermi quando pochissimi ne avevano”.

Spacey ha ancora due processi aperti in UK, mentre altre accuse di molestie e abusi sessuali si sono chiuse con verdetti di non colpevolezza. Lui, dal palco, ha parlato anche di questo: “Ho imparato chi sono i veri amici, non provo rancore né rabbia. Chi mi ha giudicato senza prove ha il mio perdono, ma non cerco più quelle persone”.

Intanto due film sono già pronti: il thriller The Awakening di Matt Routledge e 1780 di Dustin Fairbanks. Hollywood magari fa finta di niente, ma il divo del grande schermo continua a lavorare, e spesso lo fa proprio da noi.

E se qualcuno pensa ancora a House of Cards, Spacey ricorda che Frank Underwood non è morto davvero: “Il potere è solo percezione. Dura finché la gente te lo permette”. Chissà se aveva in mente anche se stesso.

Leggi anche Rick Hurst è morto: addio al vice-sceriffo Cletus Hogg della serie cult Hazzard