Elio: intervista alle registe e alla produttrice del film [VIDEO]
Al cinema dal 18 giugno 2025 Elio è il 29º lungometraggio Pixar ed è diretto da Domee Shi, regista anche di Red, da Madeline Sharafian, regista del corto Pixar Burrow ed è prodotto da Mary Alice Drumm, coinvolta negli anni in Coco, Ribelle: The Brave e Il viaggio di Arlo. Tra i più attesi film dell’estate 2025, Elio ha avuto una strana corsa al botteghino. La stampa italiana ed estera si è espressa a favore del nuovo lavoro Pixar, anzi l’indice di consenso è alto, a confermare che l’epoca d’oro della Pixar Animation Studios, con alcune battute d’arresto, non sia ancora finito. La Pixar è capace di sorprendere, commuovere e riflettere ogni anno. E anche se non tutti i film si eguagliano, stilare una classifica sarebbe difficile, alcuni meritevoli davvero allo stesso modo. Nonostante questo però le presenze al cinema non hanno dato al film l’incasso sperato. Potrebbe replicarsi quello che è accaduto con Elemental che, grazie ad una lunga programmazione nelle sale, è riuscito, fino all’ultimo, ad avere un buon incasso. Elio usciva sicuramente in un periodo complesso, con Dragon Trainer, remake live action di Dean DeBlois che segna un successo senza precedenti e 28 anni dopo, terzo capitolo della saga iniziata con 28 giorni dopo e definito dallo stesso regista Danny Boyle il primo film di una nuova trilogia. Si tratta di prodotti molto diversi tra loro, e che si differenziano anche dallo stesso Elio, ma che hanno comunque raccolto una percentuale di pubblico nettamente superiore al film Pixar.
Elio racconta la storia del piccolo Elio Solis, di undici anni, da poco rimasto orfano. Elio vive infatti con la zia Olga, che lavora in una base militare e che, a causa del suo impiego, per il nipote ha davvero poco tempo. Anche se vorrebbe avere con lui un rapporto tranquillo e sopratutto basato su fiducia e affetto reciproci. Elio da parte sua si sente profondamente diverso dai suoi coetanei e irrimediabilmente solo. Desidera una vita diversa, addirittura su un altro pianeta. Il suo sogno nel cassetto è quello di venir rapito dagli alieni, è convinto della loro esistenza e sa che, in qualche modo, possono sentirlo. Ed è esattamente così. Scambiato per il leader della Terra, viene trasportato nel Comuniverso, accolto come un’ospite d’onore e pronto per diventare un eroe: Lord Grigon, capo di un altro pianeta cerca da anni di entrare nel Comuniverso e la sua richiesta non è mai stata soddisfatta. Minacciando la pace e la stabilità e vedendo ogni membro del Comuniverso come nemico numero uno, è a Elio che viene chiesto di negoziare. Nessuno sospetta che sia un bambino e che non abbia alcuna esperienza. In tentativi che sembrano non portare a nessun risultato, Elio stringe amicizia con Glordon, figlio di Lord Grigon e completamente diverso da suo padre. Intanto sulla Terra l’assenza, o per meglio dire, lo stratagemma creato perché nessuno si metti sulle tracce di Elio, e cioè inviare un clone di gomma identico al bambino, porta la zia Olga a dubitare che il “vero” Elio sia finito chissà dove ed è decisa a ritrovarlo. L’Elio con cui trascorre le sue giornate non è suo nipote.
Elio: intervista video alle registe Domee Shi e Madeline Sharafian e alla produttrice Mary Alice Drumm
Sia le registe che la produttrice si sono espresse sugli elementi che rendono Elio un film estremamente attuale, che oltre a parlare della solitudine durante l’infanzia e di ostilità tra persone diverse, tocca anche la tematica della guerra e dell’invasione da parte di un popolo nei confronti di un altro, riflettendo anche su quanto spesso la mente di un bambino sia un filtro per risolvere e vedere con altri occhi problematiche universali. “In realtà quando si realizza un film come questo che richiede tantissimi anni, non sai che tipo di mondo troverà quando uscirà”, ha dichiarato la produttrice Mary Alice Drumm. “D’altra parte però noi siamo abituati a vivere in questo mondo e siamo quindi abituati a vedere e a capire quello che succede. Anche noi stesse abbiamo attinto dalla nostra vita, dalla nostra esperienza, dal sentirsi completamente scollegati, disconnessi, al non avere contatto col mondo che apparentemente dovrebbe invece farci sentire molto più connessi. Viviamo in un mondo che a volte può provocarci paura, perché ci infonde dei sentimenti di solitudine. Credo che sia molto importante ricordarci ciò che abbiamo imparato dai nostri genitori e dai nostri nonni e cioè che tutti insieme siamo più forti. Questo è il messaggio che vogliamo che il film riesca a trasmettere, e che lasci quindi al pubblico un messaggio di speranza per il futuro“. La regista Madeline Sharafian ha dichiarato: “quello che credo sia molto bello è che Elio, il nostro personaggio, è veramente intenzionato a creare un qualche legame, un qualche rapporto con creature che sono molto diverse, molto lontane e che non parlano neanche la sua stessa lingua. Anche questo Comuniverso, questo universo, dove lui finisce, dà la sensazione di un mondo utopico, di un sogno, e ci auguriamo che i bambini vedano in esso un qualcosa che invece è possibile ottenere e realizzare“.
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