Sean Penn: 6 curiosità sull’attore due volte premio Oscar

Alcuni aneddoti su un grande interprete moderno.

Sean Penn è uno degli attori più intensi e controversi di Hollywood. Due volte vincitore del premio Oscar, attore, regista, sceneggiatore e produttore, ha saputo costruire una carriera costellata di ruoli memorabili, collaborazioni di alto profilo e scelte spesso coraggiose. Ecco sei curiosità che raccontano la complessità della sua figura, dal cinema alla vita privata, passando per scandali, amori celebri e un impegno registico di grande valore.

1. La carriera di Sean Penn: i film tra cult e le grandi interpretazioni

Sean Penn - Cinematographe.it

Sean Penn ha esordito al cinema nel 1981 con Taps – Squilli di rivolta, ma è con Fuori di testa (1982) che inizia a farsi notare. Negli anni ’80 si distingue in film come Colors – Colori di guerra (1988), Vittime di guerra (1989) e Carlito’s Way (1993), dove mostra una versatilità in continua evoluzione. La svolta arriva con Dead Man Walking (1995), che gli vale la sua prima candidatura all’Oscar e lo impone come uno degli interpreti più intensi del panorama americano. Seguono pellicole come She’s So Lovely, La sottile linea rossa, Prima che sia notte e Mi chiamo Sam, con cui continua a collezionare elogi e nomination. La consacrazione definitiva giunge con Mystic River (2003), grazie al quale vince il suo primo Oscar, seguito da una seconda statuetta per Milk (2008), dove interpreta il politico e attivista Harvey Milk. Penn si distingue anche in film come 21 grammi, The Interpreter, The Tree of Life, This Must Be the Place, Gangster Squad e Licorice Pizza, alternando ruoli drammatici, autoriali e perfino grotteschi, con una costante tensione emotiva che lo rende inconfondibile.

2. Un artista poliedrico: Sean Penn regista, sceneggiatore e produttore

Oltre alla carriera da attore, Sean Penn si è affermato anche come regista e autore. Debutta dietro la macchina da presa con Lupo solitario (1991), film da lui anche scritto, a cui seguono 3 giorni per la verità (1995) e La promessa (2001). Ma è con Into the Wild – Nelle terre selvagge (2007) che ottiene il riconoscimento unanime della critica, raccontando con poesia e drammaticità la storia vera di Christopher McCandless. Ogni sua regia porta un’impronta personale, spesso legata a tematiche esistenziali e sociali, come avviene anche nel controverso Il tuo ultimo sguardo (2016) con Charlize Theron e Javier Bardem. Nel 2021 presenta a Cannes Flag Day, dove dirige anche la figlia Dylan Penn, confermando una visione autoriale coerente e personale. In ogni suo progetto, Penn partecipa attivamente anche alla scrittura o alla produzione, distinguendosi come uno degli artisti più completi del suo tempo.

3. Due Oscar su cinque nomination: Sean Penn e una carriera da premi

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Nel corso della sua lunga carriera, Sean Penn ha ricevuto cinque nomination all’Oscar come miglior attore protagonista: per Dead Man Walking (1995), Accordi e disaccordi (1999), Mi chiamo Sam (2001), Mystic River (2003) e Milk (2008). I due ultimi film gli sono valsi le ambite statuette. In Mystic River, diretto da Clint Eastwood, ha interpretato un uomo distrutto dalla perdita della figlia, offrendo una delle performance più laceranti degli anni Duemila. In Milk, invece, ha dato volto e voce al primo politico gay dichiarato eletto negli Stati Uniti, dimostrando una profonda empatia verso la figura di Harvey Milk. Entrambe le interpretazioni hanno evidenziato la capacità di Penn di incarnare personaggi complessi, spesso spezzati, ma carichi di umanità e forza interiore. I suoi premi rappresentano non solo la consacrazione del talento, ma anche il riconoscimento di una carriera coraggiosa e fuori dagli schemi.

4. Amori celebri, coniuge e figli: la vita privata di Sean Penn

La vita privata di Sean Penn ha spesso fatto parlare tanto quanto i suoi film. Il suo primo matrimonio, nel 1985, è con Madonna, conosciuta sul set di Shanghai Surprise. Un’unione turbolenta, segnata da episodi di tensione, culminata nel divorzio nel 1989, nonostante in seguito i due abbiano mantenuto rapporti cordiali. In seguito, Penn ha avuto relazioni con attrici come Elizabeth McGovern, Susan Sarandon, Scarlett Johansson e Charlize Theron, quest’ultima sua compagna dal 2014 al 2015. Nel 1996 sposa Robin Wright, celebre attrice nota anche per House of Cards, con cui ha due figli: Dylan Frances e Hopper Jack. Dopo un lungo rapporto fatto di separazioni e riconciliazioni, i due divorziano definitivamente nel 2010. In seguito, Penn si lega a Leila George, che sposa nel 2020 ma da cui divorzia un anno dopo. Nonostante la fama e i riflettori, l’attore ha sempre cercato di mantenere una certa riservatezza sui figli e sulla sua vita familiare.

5. L’incontro con El Chapo e la polemica internazionale

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Nel 2016 Sean Penn finisce al centro di una controversia mediatica internazionale per aver incontrato e intervistato segretamente il narcotrafficante messicano Joaquín “El Chapo” Guzmán, all’epoca latitante. L’incontro, avvenuto in Messico con la collaborazione dell’attrice Kate del Castillo, viene raccontato in un lungo reportage per Rolling Stone, ma scatena un’ondata di polemiche. Penn viene accusato di aver compromesso le indagini delle autorità, che nel frattempo stavano cercando di catturare il boss. L’attore ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento con la giustizia messicana, sostenendo che il suo intento fosse esclusivamente giornalistico. L’episodio, tuttavia, ha sollevato interrogativi sul ruolo delle celebrità nelle questioni politiche e criminali, dividendo l’opinione pubblica tra chi lo vede come un provocatore impegnato e chi come un irresponsabile in cerca di attenzione.

6. La trasformazione del fisico di Sean Penn per interpretare Harvey Milk

Per il ruolo di Harvey Milk, Sean Penn non ha solo affrontato una prova attoriale di rara intensità, ma si è anche sottoposto a una trasformazione fisica notevole. Per avvicinarsi all’aspetto del politico e attivista gay, Penn ha indossato un naso finto, denti posticci, lenti a contatto specifiche e un’acconciatura modellata appositamente. Questa scelta ha contribuito a restituire autenticità al personaggio, rendendolo credibile anche dal punto di vista visivo, senza però trasformarlo in una caricatura. La performance è stata talmente convincente da meritargli il secondo Oscar della sua carriera. Il film diretto da Gus Van Sant ha inoltre avuto un forte impatto sociale, riportando all’attenzione la figura storica di Milk e l’importanza della lotta per i diritti civili della comunità LGBTQ+ negli Stati Uniti.

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