Ritorno al futuro e quel costosissimo finale che Steven Spielberg riutilizzò 19 anni dopo

Quando Marty rischiava di finire in un frigorifero nucleare: il finale alternativo (e costoso) di Ritorno al futuro

Nel 2025 celebriamo i 40 anni di Ritorno al futuro, una pietra miliare del cinema anni ’80 che ci ha insegnato due cose fondamentali: mai scommettere contro Doc Brown e mai sottovalutare il potere di un fulmine ben piazzato. Ma pochi sanno che il finale del film non era affatto quello che conosciamo. Anzi, era molto più esplosivo. Letteralmente.

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Nel copione originale, Marty McFly non tornava al futuro sfruttando l’iconica torre dell’orologio, ma… nascondendosi in un poligono di test nucleari. Il piano era semplice: la DeLorean, alimentata a energia nucleare (sì, già allora), doveva raggiungere le famigerate 88 miglia orarie grazie all’onda d’urto di una bomba atomica. E Marty, per non finire grigliato come un hot dog da campeggio, si rifugiava… in un frigorifero.

Hai letto bene. Marty in un frigo. Ed è tutto vero: storyboard, dialoghi e riferimenti culturali dell’epoca (incluso un omaggio al film The Atomic Kid) lo confermano. A raccontarlo è Bob Gale, co-sceneggiatore insieme a Bob Zemeckis, che in un’intervista a Collider ha svelato: “Scrivemmo questa sequenza elaboratissima. La macchina del tempo era letteralmente un frigorifero, e Marty si trovava lì dentro durante l’esplosione.”

Per quale motivo venne cambiato il finale di Ritorno al futuro? Una sola parola: budget

Universal disse: “Okay, facciamolo. Ma tagliate un milione di dollari.” E qui i due Bob si guardarono negli occhi e fecero due conti. Costruire un’intera cittadina del deserto per farla saltare in aria? Troppo caro. Così, in un classico momento da “produzione last minute”, passeggiando nel teatro di posa cercarono un’alternativa più abbordabile. E fu lì che nacque l’idea della torre dell’orologio. Il resto, come si dice, è storia. Anzi, viaggiare nel tempo.

Potete però immaginare come una trovata del genere sia rimasta in circolo tra le menti creative del gruppo. Infatti, 19 anni dopo, Steven Spielberg riprese proprio quell’idea e la riutilizzò in Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo (2008). Sì, proprio la famigerata scena in cui Indy si salva da un test nucleare chiudendosi in un frigorifero e venendo scagliato a chilometri di distanza. Forse non la trovata più amata dai fan, ma un piccolo omaggio nerd a quello che poteva essere il finale di Ritorno al futuro. E pensare che tutto è nato per risparmiare qualche dollaro… che poi, con la DeLorean, bastava tornare indietro e investire meglio, no?

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