Nino Benvenuti, una leggenda italiana: tutto ciò che sappiamo del doc in onda su Rai2
Il ritratto di un campione, il ritratto di un Paese intero.
Venerdì 20 giugno, in prima serata su Rai Due, arriva Nino Benvenuti, una leggenda italiana, documentario prodotto da Moviheart con Rai Documentari per rendere omaggio a uno dei più grandi pugili della storia. A firmarlo è Tommaso Cennamo, insieme a Nathalie Bertorello, con la regia dello stesso Cennamo. Un viaggio viscerale nella vita di un uomo che ha incarnato lo spirito sportivo di un’epoca, e oltre.
Nino Benvenuti, una leggenda italiana: il racconto di un mito

Dai primi colpi tirati da ragazzino con la bici sulle strade istriane fino al titolo mondiale dei pesi medi conquistato al Madison Square Garden, il film racconta l’epopea di Nino. Un ragazzo nato nella polvere, che si è costruito da solo a forza di talento, sudore e disciplina. Campione olimpico a Roma nel 1960 nei welter, poi re tra i professionisti: mondiale superwelter nel ’65, e nel ’67 l’impresa delle imprese contro Emile Griffith. Quella vittoria – condita da una rivalità epica e seguita da un’amicizia profonda e toccante – scolpì il suo nome nella leggenda.
Ma Nino non è mai stato solo un pugile. Dopo il ritiro nel ’71, segnato dalla doppia sconfitta con Carlos Monzón, ha continuato a essere un simbolo: attore, conduttore, dirigente, testimonial, ma soprattutto Ambasciatore dello sport italiano nel mondo. Il documentario lo racconta anche attraverso voci autorevoli: Giovanni Malagò, Irma Testa, Franco Nero, Vinicio Marchioni e tanti altri.

Tra immagini rare, interviste e frammenti di un’Italia che cambiava, emerge il ritratto di un uomo dal volto eternamente giovane, segnato da una malinconia leggera e da una forza gentile. Come ricorda la figlia Nathalie, “in fondo papà, con quell’aria scanzonata, nascondeva una saggezza del cuore”. Un tributo necessario, potente, che restituisce a Nino Benvenuti il posto che merita: sul ring, nella memoria viva di un Paese intero.