James Gunn punta il dito: “Il cinema sta morendo perché si fanno film senza sceneggiatura”
James Gunn ha le idee chiare sul motivo per cui il cinema sta morendo (ed è una pratica molto comune nella Marvel)
James Gunn ha deciso di dire le cose come stanno: il cinema non sta morendo per colpa del pubblico disinteressato o delle TV ultra-HD nei salotti, ma perché a Hollywood qualcuno ha pensato che girare film da 300 milioni di dollari senza una sceneggiatura pronta fosse una buona idea. Spoiler: non lo è. E Gunn, nel suo Superman, promette che non vedremo nulla del genere.
Con l’uscita del suo attesissimo Superman all’orizzonte, Gunn sa bene che si gioca molto più del semplice successo al botteghino: c’è in ballo il futuro dell’intero nuovo universo DC. Dopo il disastroso tentativo precedente, questo reboot sembra avere finalmente tutte le carte in regola per farci tornare a credere nei supereroi al cinema. E, sorpresa: stavolta c’è una sceneggiatura. Scritta. Finita. Prima delle riprese.

Negli ultimi anni, soprattutto in casa Marvel (ma non solo), è diventata prassi iniziare le riprese con script ancora in alto mare. Da Mission: Impossible a The Marvels, sembra quasi che la trama venga inventata tra un ciak e l’altro. James Gunn, invece, è vecchia scuola — e per fortuna. In un’intervista a Rolling Stone, ha dichiarato senza mezzi termini: “Credo che l’industria del cinema stia morendo non perché la gente non voglia più andare al cinema. Sta morendo perché si girano film senza una sceneggiatura finita.”
E non è solo teoria: Gunn rivela che in DC hanno fermato la produzione di un film già approvato perché lo script non era all’altezza. “Tutti volevamo fare quel film”, racconta, “ma la sceneggiatura non funzionava. E io non posso dirigere un film con una sceneggiatura scadente”.
Per ora, però, la fortuna (o la lungimiranza) sembra sorridere al nuovo corso DC: Supergirl aveva una buona base fin dall’inizio, Lanterns promette bene, e anche Clayface è sulla buona strada. Insomma, niente caos creativo sul set, niente riscritture all’ultimo secondo, niente tentativi disperati in post-produzione. Dopo flop clamorosi come The Marvels, che sembrava girato col pilota automatico e un copione scarabocchiato su un tovagliolo, l’approccio di Gunn è un faro di speranza. Una buona sceneggiatura è sempre stata il cuore di un grande film — e forse, finalmente, Hollywood se ne sta ricordando.