Chi è Teresa Saponangelo? Biografia, carriera e vita privata della protagonista di Sara – La donna nell’ombra

Con Sara – La donna nell’ombra, Teresa Saponangelo conquista il centro della scena televisiva italiana con una nuova interpretazione. Nella nuova serie crime targata Netflix, diretta da Carmine Elia e tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni, l’attrice veste i panni di Sara, ex agente dei servizi segreti, costretta a riaprire le ferite del passato dopo la misteriosa morte del figlio.

Teresa Saponangelo: le origini

Nata a Taranto il 22 ottobre 1973, Teresa Saponangelo cresce a Napoli, città con cui intrattiene un legame profondo e duraturo, non solo personale ma anche artistico. La sua formazione è solida e articolata: dopo il diploma al liceo scientifico, frequenta il DAMS dell’Università Roma Tre e intraprende un lungo percorso teatrale. Partecipa a corsi e stage con importanti maestri, tra cui Giorgio Albertazzi, Hal Yamanouchi e Jean-Paul Denizon. Il debutto teatrale avviene giovanissima, ma è nel 1989, con Lu cunto de li cunti, che inizia a farsi notare nel panorama teatrale partenopeo.

Al cinema Teresa Saponangelo esordisce a metà anni ’90 con Il verificatore di Stefano Incerti e subito dopo viene diretta da autori importanti come Paolo Virzì (Ferie d’agosto), Antonio Capuano (Pianese Nunzio, 14 anni a maggio, Polvere di Napoli), e Silvio Soldini (Le acrobate). La sua carriera si articola in una varietà di ruoli spesso in film d’autore o a forte impronta sociale. Con È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino – in cui interpreta Maria, la madre del protagonista – ottiene il David di Donatello come miglior attrice non protagonista nel 2022, raggiungendo un riconoscimento nazionale che consacra il suo lungo percorso di qualità e coerenza artistica.

Sara – La donna nell’ombra

In Sara – La donna nell’ombra, Teresa Saponangelo incarna un personaggio segnato dal lutto e dall’isolamento, che torna a indagare non solo per cercare giustizia, ma per comprendere un figlio che non ha mai conosciuto davvero. Il ruolo, lontano dal suo temperamento estroverso – come lei stessa ha dichiarato – le impone di lavorare su registri trattenuti, quasi invisibili. Un compito arduo che l’attrice affronta con rigore, riuscendo a comunicare un’interiorità spezzata e potente.

Accanto a Teresa Saponangelo, in questa serie prodotta da Palomar, troviamo Claudia Gerini nel ruolo di Teresa, ex collega ed esatto opposto della protagonista. Il cast, ricco e variegato, include anche Chiara Celotto, Flavio Furno, Massimo Popolizio, Peppino Mazzotta e Carmine Recano. Ma è indubbio che la narrazione ruoti intorno a Sara e alla sua rinascita attraverso il dolore. La regia elegante e la scrittura psicologica degli sceneggiatori Donatella Diamanti, Mario Cristiani e Giovanni Galassi riescono a mettere in risalto la dimensione umana più che l’indagine stessa, rendendo la serie un noir intimo, più che un semplice poliziesco.

Teresa Saponangelo: il teatro e la televisione

La televisione ha rappresentato, nel corso della carriera di Teresa Saponangelo, un palcoscenico importante, ma mai predominante. Dai ruoli nelle serie Un medico in famiglia, La nuova squadra e La dama velata, fino all’apprezzato personaggio di Nives in Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso, l’attrice ha sempre scelto ruoli misurati, mai banali, spesso legati a donne complesse e reali.

Anche il teatro ha continuato a essere una parte essenziale della sua identità artistica. Vincitrice del Premio Ubu nel 2000 per Il Tartufo diretto da Toni Servillo, ha partecipato a progetti teatrali innovativi, come Il mondo deve sapere, tratto dal libro di Michela Murgia, e Petrolio, tratto da Pasolini, in cui ha affrontato monologhi audaci e sperimentali.

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