The Buccaneers – stagione 2: recensione della serie Apple TV+

The Buccaneers 2, la recensione della seconda stagione della rockeggiante serie tv in costume di Apple TV+.

Erano approdate in Inghilterra da straniere, ora ne sono diventate padrone: The Buccaneers 2, in arrivo su Apple TV+ il 18 giugno 2025, riparte da dove si era conclusa la prima stagione, uscita quasi due anni prima. Nan (Kristine Froseth) è la Duchessa di Tintagel, avendo sposato il Duca Theo (Guy Remmers), e ora è la donna più influente del paese. Conchita (Alisha Boe) ha un nuovo compito: educare le giovani ereditiere americane a trovare marito. Lizzy (Aubri Ibrag) ha l’opportunità di un matrimonio importante quando cattura l’attenzione di un giovane politico. Mabel (Josie Totah) lotta ancora contro la società e i pregiudizi dell’epoca. E infine c’è Jinny (Imogen Waterhouse), ricercata ovunque per il rapimento del suo bambino non ancora nato. Le cinque amiche sono state costretta a crescere in fretta e ora devono lottare contro una società sessista che non permette alle donne di esprimere in libertà i loro sentimenti. Se nella prima stagione abbiamo avuto un assaggio della vita in Inghilterra, nella seconda stagione vi ci immergeremo totalmente.

The Buccaneers 2, una stagione ancora più rock e moderna

The Buccaneers 2 mantiene lo stile della prima stagione: rock e moderno, grazie alle musiche di sottofondo – in questo nuovo capitolo ci sono brani, tra gli altri, di Taylor Swift e Sabrina Carpenter – che hanno fin da subito caratterizzato la serie tv di Apple TV+. Tratta dal romanzo incompiuto di Edith Wharton, Bucanieri, la storia riprende solo in parte le vicende narrate nelle pagine originali, prendendo in prestito i personaggi e facendoli girare nell’alta società di una Londra caleidoscopica, che ha ormai accolto con calore queste cinque outsiders, dando il via alla cultura anglo-americana degli anni ’70 del secolo XIX. La seconda stagione mette ancora più carne sul fuoco, andando ad esplorare i legami parentali e familiari in un’epoca in cui le donne avevano poca voce in capitolo. C’è ancora l’amicizia tra le protagoniste al centro delle trame, che mai come prima d’ora viene messa a dura prova.

Il nuovo ruolo di Nan come Duchessa comporta responsabilità e consapevolezze, costringendola a compiere scelte durissime dall’inizio alla fine della stagione. L’arrivo della madre naturale Nell, interpretata dalla new entry Leighton Meester (un personaggio molto atteso), scuote un po’ la vita di Nan, anche se la sua parte di storia viene accantonata nel corso della stagione per dar spazio al legame tra lei e le altre ragazze. Nel dipingere i rapporti d’amicizia, The Buccaneers è sempre molto attento a non macchiarli di sentimenti negativi, ma esaltando valori come la moralità e la lealtà, nonostante la concatenazione di eventi che incrinerà in particolare il legame tra due di loro. Ogni cosa viene messa in discussione in questo secondo capitolo, anche se a volte si ha la sensazione di guardare una soap opera più che un dramma in costume.

The Buccaneers 2: valutazione e conclusione

The Buccanners 2 è un nuovo affascinante ritratto della ricca società londinese di quasi fine Ottocento. Chi guarda la serie tv è consapevole di trovarsi davanti a un adattamento molto attuale per via delle musiche rock di sottofondo e anche per costumi, linguaggio e luoghi comuni. Non solo Inghilterra: la seconda stagione porta un po’ d’Italia nella storia con la bellezza di Venezia, le sue case e strade variopinte, creando un quadro in forte contrasto con il perbenismo inglese. Il cast è grazioso, anche se le protagoniste sono meno sfrontate rispetto alla prima stagione poiché ormai si sono inserite in società, e questo viene ben riflesso nella narrazione.

La storia si sviluppa nell’arco di otto episodi e quindi mette molti elementi in gioco, anche se spesso li estremizza con fin troppi colpi di scena quasi per trovare una giustificazione all’inserimento di alcune new entry (è il caso dell’attrice italiana Grace Ambrose, il cui ruolo appare forzato nel finale). Per questo motivo a volte sembra di essere di fronte a una telenovela piuttosto che a una serie in costume, dove l’elemento del period drama pare scomparire per dar spazio al teen drama.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.3

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